Regione, a Bruxelles si discute del futuro energetico della Sicilia
La Sicilia puo’ sperare di recuperare il suo spazio operativo nel quadro del Patto delle Isole, che rappresenta – per le isole europee – il quadro d’insieme del Patto dei Sindaci.
di redazione
Palermo, 22 nov. – La Sicilia può sperare di recuperare il suo spazio operativo nel quadro del Patto delle Isole, che rappresenta – per le isole europee – il quadro d’insieme del Patto dei Sindaci: i due strumenti attraverso cui le istituzioni europee hanno promosso negli ultimi anni la crescita dell’uso di energia sostenibile.
Di questi argomenti si è discusso oggi a Bruxelles, alla presenza dei rappresentanti di molte isole europee, nel quadro della seconda conferenza europea del Patto delle Isole. Così come il Patto dei sindaci, il Patto delle Isole, permette alle amministrazioni di accedere a finanziamenti e a prestiti agevolati per la realizzazione di iniziative che, attraverso la produzione di energia sostenibile, riducano le emissioni di CO2 in atmosfera.
La Sicilia è – insieme alla Sardegna – il maggior partner del Patto nel Mediterraneo. La Regione ha dichiarato la sua adesione al Patto nell’aprile 2011, nel corso della cerimonia ufficiale di apertura del progetto. Poi, nel novembre successivo l’assessore all’Energia ha formalmente firmato l’impegno della Sicilia, anche a nome delle amministrazioni comunali delle isole minori.
Entro novembre 2012, la Sicilia e le sue isole avrebbero però dovuto presentare il proprio piano per la riduzione delle emissioni di CO2: il primo passo per la selezione delle iniziative finanziabili dalla Commissione e di quelle che invece possono ricevere finanziamenti agevolati dalla Banca europea degli investimenti.
Durante tutte le attività preliminari avviate dalla Sicilia insieme ai dirigenti europei, erano stati individuati gli obiettivi strategici su cui operare nella fase di primo impatto. Per ottimizzare gli sforzi si era pensato di concentrare le azioni intorno alle centrali elettriche e ai dissalatori che producono l’energia e l’acqua potabile necessarie nelle isole minori.
Sia le centrali elettriche sia i dissalatori funzionano infatti a gasolio e producono un forte impatto ambientale. Per le iniziative sul territorio regionale, si erano proposti interventi di riconversione degli scarichi ai più grossi insediamenti industriali siciliani.
La Sicilia, a causa del lungo periodo di transizione legato alla fine anticipata della legislatura e alle nuove elezioni, non è riuscita a presentare il suo piano. Tra una settimana il progetto sarà ufficialmente chiuso e potenzialmente le opportunità di finanziamento saranno perse.
Ma dalla seconda conferenza di Bruxelles arriva la notizia del possibile prolungamento del “Patto” e del suo “rilancio” in chiave europea, in sinergia con il Patto dei Sindaci e un pacchetto di nuove misure che la Commissione sta elaborando e che sono finalizzate soprattutto alla tutela del mare e dell’ambiente. Le prossime settimane saranno, in questo senso, decisive. E’ già previsto un calendario di incontri tra i responsabili del Patto delle Isole, la DG Mare e la DG Energia.