Regionali: cos’è cambiato rispetto a cinque anni fa?

Se a destra è stato sciolto il nodo delle alleanze e del candidato presidente, con l’ufficializzazione della candidatura di Nello Musumeci, sostenuto da una larga coalizione di centrodestra, a cui ha deciso di partecipare anche l’ex rettore Lagalla, a sinistra Rosario Crocetta non molla sulla possibilità di far partire le primarie, e tentare così il tutto per tutto per un governo bis.

L’appello alla sinistra

In una nota diffusa alla stampa, l’attuale governatore lancia un vero e proprio appello: “Per amore dell’unità non ho riproposto l’automatismo della mia ricandidatura, ma il percorso per un confronto unitario e democratico su programmi e candidati. Tale percorso, nella mia proposta, si concretizza con le elezioni primarie da svolgersi il 17 settembre”.

Non un nome, dunque, scelto dalle segreterie di partito, ma dagli elettori. Crocetta punta ad un’investitura popolare, che gli permetta di misurarsi, ancora una volta, con Musumeci e Cancelleri. L’appello, forse un pò utopistico, viste le distanze prese dalla sinistra più radicale, è un tentativo in extremis di sanare una frattura ormai evidente tra il PD e il Mdp e Sinistra Italiana, che vedono, ancora una volta, in Claudio Fava, il loro candidato ideale, oltre al fatto di cercare di tornare in qualche modo nuovamente in gioco.

“Io non ho mai detto “o me o nessun altro!” – dichiara Crocetta -. Ho detto piuttosto: confrontiamoci, diciamocele tutte, rimarchiamo le nostre diversità, ma diamo un senso forte a ciò che ci unisce: il sogno di liberazione della Sicilia, bloccando il ritorno dei potenti di sempre al governo della regione o che la regione finisca in mano di soggetti incapaci di ogni azione di governo”. Ma il PD non sembra mostrare segni di apertura al governatore della Regione. Sembra piuttosto preoccupato di chiudere in fretta la partita e portare a casa l’alleanza con Alfano e i centristi, mettendo sul tavolo il nome del rettore Micari.

Insomma, per molti versi si tratta di un film già visto, se non fosse per la scelta dei vari partiti di centrodestra, compreso Noi con Salvini, di sostenere Nello Musumeci.