Ragazzo senegalese picchiato dal branco. “Negro di m…, vai via da qui”. Queste le parole che un gruppo di adolescenti ha urlato a Kande Boubacar prima di circondarlo e pestarlo a sangue. Siamo nella centralissima via Cavour, a due passi dal Teatro Massimo e dai locali della movida di via Spinuzza. Dopo la mezzanotte di sabato alcuni ragazzi si sono avvicinati a Kande, 20enne di origini senegalesi ma residente a Palermo da tanti anni, e hanno scatenato la loro furia su di lui. La vittima del pestaggio stava tornando a casa dopo una serata di lavoro.
Calci e pugni che gli hanno rimediato una ferita sopra l’occhio destro e una prognosi di 10 giorni. L’intervento di alcuni ragazzi che si sono accorti di quello che stava accadendo ha forse evitato conseguenze peggiori. Gli aggressori si sono dileguati prima dell’arrivo degli agenti, che adesso stanno verificando le registrazioni delle telecamere di sicurezza della zona per identificarli.
Si tratta dell’ennesimo atto di becera violenza a Palermo, in particolare nelle zone del centro. Una città che in alcuni momenti cade in ostaggio del ‘branco’, ragazzi solitamente adolescenti o poco più che sfogano la loro ignoranza e aggressività sul malcapitato di turno. In questo caso si è trattato di Kande, preso di mira per il colore della sua pelle. Sicuramente la matrice razzista ha un peso sempre maggiore negli episodi di violenza che si stanno verificando in tutto il paese. Sul caso è intervenuta anche la ministra dell’Interno Lamorgese: “Purtroppo sono episodi su cui dobbiamo porre la massima attenzione, che stanno capitando sempre più spesso. Ho sentito il prefetto. Ho mandato anche un messaggio di vicinanza”.
Anche il sindaco Leoluca Orlando ha espresso la propria solidarietà al giovane. “Vi sono palermitani di ogni colore che ogni giorno danno motivo di essere orgogliosi della nostra città. Fra questi certamente il ragazzo aggredito per motivi razziali sabato notte e che nonostante questo conferma il suo amore per Palermo. Fra questi certamente quei giovani palermitani che sono intervenuti a sua difesa, evitando forse ben più gravi conseguenze.”
“Purtroppo – prosegue il primo cittadino – vi sono altri palermitani, certamente una piccola minoranza, incivili, barbari e codardi. Contro di loro e perché siano perseguiti come meritano, non sono e non sarò mai rassegnato. Confido nella professionalità delle Forze dell’Ordine perché siano presto individuati, annunciando fin d’ora che il Comune sarà parte civile, se possibile proceduralmente, in un eventuale procedimento penale.”
Lo stesso Kande, una volta dimesso dall’ospedale civico, ha voluto pubblicare un messaggio in cui sfogava la sua rabbia per la violenza immotivata di cui è stato vittima, ma anche per ringraziare delle parole di vicinanza che ha ricevuto.
Queste le frasi che ha scritto per accompagnare la foto in cui mostra le ferite al volto. “Sono io il ragazzo aggredito ieri sera, vi ringrazio ancora. Urlo con voce alta che Palermo è una bellissima città accogliente e antirazzista, a Palermo ci sono tante belle persone, io mi trovo veramente benissimo a Palermo, ma ci sono pochi stro*** che non sono mai usciti fuori Palermo. Gli consiglio di girare un po’ il mondo e di vedere come funzionano le cose, sono veramente animali, troppo chiusi, essere nero o bianco che senso ha? Non ho più parole, comunque a Palermo ci sono sempre tante belle persone, non siete tutti razzisti, a Palermo i razzisti ci sono, ma sono pochissimi. Palermo è la mia città preferita e ci rimarrò per sempre”.
Le sue frasi portano a riflettere: con il volto ancora dolorante, dopo essere stato vittima di un atto vile e spaventoso, Kande ha voluto ricordare che a Palermo “ci sono tante belle persone”. Il problema sono gli ignoranti, “troppo chiusi”, ai quali il ragazzo consiglia di viaggiare e ampliare la propria visione del mondo.
E il razzismo è solo una faccia della violenza che circola a Palermo, particolarmente nei fine settimana. Troppo spesso il lunedì le pagine di cronaca ci restituiscono casi di questo genere, aggressioni assolutamente spontanee e imprevedibili ai danni di palermitani e turisti, donne e uomini. Il confronto tra il capoluogo siciliano e altre città europee è abissale. Girare per le strade a qualsiasi ora del giorno e della notte senza preoccupazioni dovrebbe essere la normalità. Quando arriverà ad esserlo anche a Palermo?
Bisognerà ripartire dalle parole di Kande, e dal gesto dei ragazzi che hanno cercato di disperdere gli aggressori e hanno allertato le forze dell’ordine. Palermo non è solo violenza, ma anche civiltà e accoglienza.
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