Quattro Venti con la cantina Fondo Antico: un evento per il nuovo menù
Quattro Venti con la cantina Fondo Antico: buon cibo, buon vino e tanto comfort. Chef Ventimiglia del Ristorante Quattro Venti presenta il suo nuovo menù e lo fa con un ospite d’eccezione, la cantina fondo antico.
Un evento d’eccezione, per presentare il nuovo menù di quattro venti comfort food, in compagnia della cantina Fondo Antico e della sua enologa Lorenza Scianna.
Così Gabriele Amato e Filippo Ventimiglia soci del Ristorante Quattro Venti di via Enrico Albanese a Palermo, hanno inaugurato il periodo natalizio, con una serata ricca di sapori, profumi e colori.
I piatti dello chef Ventimiglia sono infatti un tripudio di colore e di gusto, una tela dipinta in cui il giovane chef racconta la tradizione, reinterpretandola ed arricchendola di nuove consistenze e contrasti.
Quattro Venti con la cantina Fondo Antico: armonioso abbinamento tra cibo e vini
L’accostamento dei vini esalta i sapori e Fondo Antico racconta lo stessa storia, passando dai “vini della varietà”a quelli della” tradizione”.
La cena si apre con una entree tutta siciliana, uno sfincionello che già svela la maestria della cucina nell’arte della panificazione.
Il menù è fatto di prodotti tipici della cultura culinaria siciliana: il polpo, il raviolo di baccalà in brodo di pesce, lo sgombro e per chiudere un dolce allo scaccio, sembra quasi di trovarsi nella cucina di casa, se non fosse che tutti i piatti sono arricchiti di dettagli che rendono moderni i vecchi sapori.
E allora il polpo è poggiato su una Panella morbida e alleggerito da un’aria di prezzemolo, il raviolo è servito con un ricco brodo di pesce e alghe, lo sgombro richiama alla memoria il pane cunzatu attraverso due salse, una di pomodori secchi ed una di crosta di pane, e la presenza a sorpresa del formaggio.
Lo scaccio ed il passito, finali immancabile dei pasti festivi, sono incorporati nel dolce.
I vini scelti per accompagnare la cena: il Grillo parlante, un vino fresco e dai toni dei frutti rossi, che ben si accosta all’antipasto, un nero d’Avola Rosé che ricorda il gusto del vino fatto in casa e conservato nelle botti, ma con una leggerezza inaspettata che si sposa perfettamente con il primo, un Grillo del 2016 più robusto per contrastare il sapore forte dello sgombro e per chiudere il passito d’ordinanza.
Alla fine, come ogni cena, non resta che tirare i conti. Una serata assolutamente piacevole, trascorsa in un clima amichevole, in compagnia dello chef e dell’enologa… disponibili a “svelare” i loro segreti.