Priolo Gargallo, grande partecipazione alla manifestazione di protesta organizzata dalla Cgil
Affollata manifestazione di protesta organizzata dalla CGIL di Siracusa presso il Piazzale ex Enichem di Priolo in occasione della giornata di sciopero generale proclamata dal sindacato.
di redazione
Priolo (Sr), 14 NOV. – Affollata manifestazione di protesta organizzata dalla CGIL di Siracusa presso il Piazzale ex Enichem di Priolo in occasione della giornata di sciopero generale proclamata dal sindacato nell’ambito delle iniziative di lotta promosse dalla Conferazione Europea Sindacale. Al centro della protesta la rivolta contro le ottuse politiche di rigore che colpiscono i soliti noti, impoveriscono i redditi medio-bassi e lasciano intonze le ricchezze di quel 10% di popolazione del nostro Paese che possiede il 50% del PIL nazionale. Insieme ad altre 7 città del Paese, Siracusa è stata scelta come luogo simbolo della crisi che attraversa il nostro Paese nei settori portanti dell’economia, dall’industria, all’agricoltura, dal turismo, al settore delle costruzioni, dal commercio al terziario. Un’attenzione da parte della CGIL nazionale, presente con la Segretaria Nazionale della CGIL Vera Lamonica, che la dice lunga sullo stato di crisi del nostro territorio. “Lavoro, equità e solidarietà – dichiarano Roberto Alosi e Paolo Zappulla, rispettivamente responsabile confederale del settore industria e Segretario Generale della CGIL di Siracusa – tre parole d’ordine riecheggiate più volte dalla zona industriale, eletta a luogo simbolo del lavoro che non c’è ma che potrebbe esserci se solo la politica, le istituzioni, gli Enti Locali, i governi regionali e nazionali facessero la loro parte. Mentre la crisi morde pesantemente la nostra provincia e lascia sul campo 100.000 disoccupati, 120.000 cittadini che vivono mediamente con soli 600 euro di pensione o di ammortizzatori sociali; 2500 metalmeccanici senza lavoro, 4000 edili fermi, 5000 addetti alla agricoltura privi di lavoro; una folta schiera di precari nella scuola, negli enti locali, nella formazione professionale e nel commercio, oltre 2 miliardi di risorse, prevalentemente private, rimangono sospesi per una burocrazia paralizzante e per l’opacità di una certa politica fino a oggi aggrovigliata su se stessa e incapace di perseguire i reali interessi generali del nostro territorio. Da questo vogliamo ripartire: dalla capacità di unificare le tante vertenze aperte nel territorio e rilanciare con forza la trasformazione immediata in lavoro delle risorse ancora bloccate. Un Piano straordinario per l’occupazione e il lavoro da fare ora, in fretta e tutti insieme”.