Prezzo tamponi in Sicilia, battaglia tra Tar e Regione
Il Tar Sicilia ieri ha bocciato il tetto di 15 euro per tampone imposto dalla Regione.
La motivazione è stata esposta dal giudice amministrativo che ha rilevato “come il provvedimento di determinazione delle tariffe risulta viziato giacche adottato “in assenza di una norma attributiva del potere” e ha rilevato l’illegittimità di una “tariffa regionale imposta” da una semplice “direttiva” o circolare dell’assessorato della Salute.
La risposta delle Regione arriva ieri in serata con una nota dell’assessore Razza che precisa: “La decisione del TAR Palermo sul prezzo dei tamponi sarà impugnata al CGA e, nel frattempo, verrà emanato un nuovo decreto che comunque ripeterà la stessa tariffa.
Oggi un tampone rapido costa meno di 4 euro e la tariffa fissata è forse persino troppo alta. Il Dipartimento per le attività sanitarie e osservatorio epidemiologico spiegherà bene il percorso della determinazione della tariffa, ma non mi pare che si possa anche solo ipotizzare di utilizzare l’emergenza per fare utili oltre il doveroso. È semplicemente immorale”.
Con Razza si sono schierati anche i rappresentanti dei laboratori di analisi che sono disponibili ad un incontro per fissare una tariffa. “Abbiamo fin da subito compreso l’iniquità della tariffa che non può essere pre-determinata senza tenere conto dei costi sostenuti da ciascuna struttura e del livello del servizio offerto”, ha detto Elisa Interlandi, presidente della Cidec Federazione Sanità, che rappresenta oltre 600 strutture di laboratori di analisi accreditate con il Servizio sanitario nazionale.
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