Preservativo maschile e femminile: rischi e vantaggi

Il preservativo è un “contraccettivo di barriera” in quanto ostacola il contatto tra gli spermatozoi e l’apparato genitale femminile. È considerato un metodo molto sicuro sia per evitare gravidanze non desiderate che per non contrarre l’HIV o altre malattie sessualmente trasmissibili. La sua realizzazione segue infatti una lunga serie di controlli che servono a verificarne l’affidabilità, sebbene tuttavia nessun preservativo può garantire una garanzia di efficacia pari al 100%. La sua probabilità di fallimento dipende soprattutto dalle modalità con cui viene conservato ed utilizzato.
Accade tuttavia che la coppia o il singolo partner decida di non utilizzarlo e questa scelta – se viene adottata quando si hanno rapporti sessuali occasionali con persone sconosciute – può essere molto pericolosa perché espone al rischio di contagio di malattie che si trasmettono per via sessuale, oltre che a gravidanze inattese.

Le motivazioni che stanno alla base della scelta di non utilizzare il preservativo possono essere diverse:

  • ignorare l’esistenza di malattie sessualmente trasmissibili;
  • provare imbarazzo nell’acquistarlo;
  • ottimismo ingenuo caratteristico di molti adolescenti “non lo uso perché tanto a me non accadrà mai…”;
  • sensazione che il preservativo tolga spontaneità al rapporto;
  • timore che possa ostacolare l’erezione e limitare il piacere;
  • non voler interrompere il passaggio tra i preliminari e l’atto sessuale;
  • imbarazzo nel chiedere all’altro di indossarlo.

Può accadere infatti che alcune donne temano di chiedere al partner di usare il preservativo perché pensano che lui possa infastidirsi a causa dell’interruzione del rapporto e per la ridotta sensibilità che avrebbe l’uomo indossando il preservativo. Questi timori sono tuttavia irrazionali poiché oggi esistono in commercio numerosissimi tipi di Condom differenti per dimensioni (larghezza e lunghezza); tipologia del materiale (lattice o poliuretano per chi è allergico al lattice); diversi per forma e anatomia; lubrificati; con tecnologia sensi-fit che garantisce una maggiore sensibilità a livello del glande; varie tipologie di gusto ecc.

Inoltre, anche se poco usato in Italia, è in commercio il preservativo femminile che ha la stessa funzione barriera del preservativo maschile ma presenta alcune differenze che, per certuni, potrebbero rappresentare dei vantaggi significativi:

  • Offre alla donna la possibilità di utilizzare in prima persona un contraccettivo che la protegga dal contagio di malattie (la pillola anticoncezionale protegge solo da gravidanze indesiderate);
  • Può essere inserito in vagina anche molto tempo prima del rapporto di penetrazione e non subito prima dell’atto, come è invece necessario fare nel caso del preservativo maschile. Questa sua caratteristica consente ai partner di vivere la propria sessualità senza interruzione;
  • Non richiede prescrizione medica come nel caso della pillola;
  • Rispetto al preservativo maschile, assicura una maggiore sensibilità all’uomo durante il rapporto.

Il preservativo femminile è costituito da una guaina impermeabile che ha due anelli all’estremità: un anello interno che va spinto con il dito indice lungo il canale vaginale sino alla sua estremità ed uno esterno che protende al di fuori della vagina, lasciando libera la zona del clitoride. Durante le prime applicazioni, la donna potrebbe avvertire alcune difficoltà nel suo posizionamento e questo potrebbe essere la causa di uno scorretto inserimento del preservativo e quindi della sua inefficacia. È tuttavia sufficiente effettuare alcuni tentativi di corretto utilizzo per divenire esperte nel suo modo d’uso.
La sessualità è sana quando – oltre a poter godere del gioco sessuale in sintonia con il proprio partner – si è anche consapevoli delle conseguenze che l’atto sessuale può generare e, in tal senso, quando la decisione di che tipo di sessualità praticare (protetta o non protetta) viene effettuata con buon senso e maturità.

Dott.ssa Valentina Visani
Psicologa – Specialista in Psicoterapia

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