Presentato padiglione del Centro per la tutela dell’ambiente e la salute dell’uomo

Coniugare la tutela dell’ambiente con la ricerca e l’innovazione in campo sanitario, attivando una ricaduta benefica sul tessuto socio-economico siciliano. Inizia a prendere forma il Centro internazionale di eccellenza per la Tutela dell’ambiente e la salute dell’uomo, il progetto da 60 milioni di euro voluto dal governo Musumeci insieme all’assessorato regionale all’Ambiente, guidato da Toto Cordaro, che sorgerà a Palermo presso l’istituto Roosevelt, in località Addaura.

Oggi è stato presentato alla stampa il primo dei due padiglioni che ospiteranno la struttura, alla presenza dell’assessore Cordaro, del direttore generale di Arpa Sicilia, Vincenzo Infantino, e di Stefano Laporta, presidente del Sistema nazionale protezione ambiente (Snpa) e dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), in collegamento video da Roma. Il Centro potrà contare sull’apporto di Cnr, Ismett e Istituto nazionale di fisica nucleare, oltre che su quello dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale. L’obiettivo è quello di promuovere un’innovazione sostenibile attraverso alta formazione, ricerca e sviluppo, attrazione di investimenti e condivisione dei risultati di ricerca. La progettazione che porterà al completamento della struttura avverrà entro la fine del 2021. 

«Oggi è una giornata straordinaria – ha affermato l’assessore Cordaro – perché abbiamo dimostrato come un bene in stato di degrado può diventare un’opportunità di sviluppo sociale, culturale ed economico rispettando i principi di rigenerazione urbana e consumo di suolo zero. Mi piace sottolineare che il Centro, grazie all’Innovation lab, sosterrà le start up siciliane e, inoltre, saranno realizzate opere fruibili dai cittadini tra cui piste ciclabili, campi sportivi e una piscina. Era un grande sogno che adesso diventa realtà. Ancora una volta il Governo Musumeci dimostra che dopo la semina arriva sempre il raccolto». 

Per la realizzazione del Centro sono stati stanziati due finanziamenti per un totale di 45 milioni di euro, provenienti dalla rimodulazione dei fondi Poc (Programma operativo complementare). Di questi, 30 milioni saranno destinati alla riqualificazione dei padiglioni e dell’area esterna. Altri 15 milioni saranno destinati alla parte scientifica, per impianti e laboratori. 

«Non si può essere che orgogliosi  – ha aggiunto il direttore di Arpa Sicilia, Vincenzo Infantino – dell’accurato lavoro di squadra che ha permesso, in soli 8 mesi, di riqualificare un bene demaniale fatiscente, degradato e vandalizzato, facendone oggi la “casa” definitiva della direzione generale dell’Arpa Sicilia, e in un futuro prossimo la sede del Centro internazionale di ricerca che trasformerà questo luogo in un’eccellenza della Sicilia».

L’Arpa Sicilia, alla quale la Regione Siciliana ha assegnato l’area a marzo del 2018, nei primi sei mesi di quest’anno ha eseguito infatti i lavori di ristrutturazione e riqualificazione nel primo dei quattro padiglioni assegnati, per un ammontare di 800 mila euro, e vi ha momentaneamente trasferito la direzione generale con circa 150 unità di personale.

In particolare, gli interventi hanno riguardato gli ambienti interni e le aree esterne, le opere di illuminazione e di ripristino della rete fognaria, l’attivazione di un servizio di sorveglianza armata h24.

Precedentemente gli uffici si trovavano in due differenti sedi di Palermo e il trasferimento consentirà alla Regione di risparmiare 180 mila euro di affitto all’anno. Gli uffici, come detto, saranno trasferiti in futuro per lasciare il posto al nuovo Centro internazionale: i dipendenti dell’Arpa si sposteranno in un altro padiglione, che sarà riqualificato grazie a un distinto intervento del valore di circa 16 milioni di euro, somme già inserite in bilancio. Il bando è pronto e sarà pubblicato a breve. 

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