“Porte aperte alla musica, al teatro e al cinema”, conclusa la rassegna di Unict

Oltre 40 eventi, abbondantemente superate le 10mila presenze. Tanta musica per tutti i gusti, ma anche cinema e teatro. Tutto questo, e non solo, è in sintesi il bilancio della quarta edizione della rassegna “Porte aperte alla musica, al teatro e al cinema” promossa dall’Università di Catania che ieri sera ha chiuso i battenti nel cortile del Monastero dei Benedettini con il festival di musica indipendente “Rocketta Summer Live”.

L’ultimo appuntamento della kermesse universitaria ha proposto le esibizioni della band canadese Random Recipe – un quartetto di Montreal, capace di fondere rap, hip hop, funk, electro e rock – e, per la prima volta in Sicilia, degli israeliani Phototaxis, una band electro-soul con base a Tel Aviv. Per quel che concerne, invece, la “Young Area”, la sezione dedicata alle realtà emergenti del territorio, si sono esibiti i “Traum Novel” e i “Blacktop Overdrive Experience”. Special guest extra-musicale della serata Patrizio del gruppo di “Lercio.it”, il più famoso sito satirico italiano, per una stand-up comedy dal vivo. A margine dell’evento, la mostra “Contaminazioni cromatiche in chiave di sol”, la collettiva d’arte a cura di Elena Lucca.

Anche quest’anno “Porte aperte Unict” – che ha preso il via il 20 giugno scorso – ha richiamato numerosi studenti e pubblico di tutte le età.

«Con “Porte aperte” ci siamo rivolti ai tanti studenti delle scuole superiori di secondo grado con i quali, ogni anno, portiamo avanti numerosi progetti formativi, per convincerli a scegliere la nostra Università e a rimanere nella nostra città, offrendo loro una proposta culturale piacevole e valida, come confermato dai questionari che abbiamo distribuito al pubblico in tutti questi appuntamenti – ha spiegato il rettore Francesco Basile, intervenendo sul palco del Monastero dei Benedettini nel corso di “Rocketta Summer Live” -. È stato registrato un apprezzamento generale del 90% degli intervistati, per oltre un terzo composto da giovani di età compresa tra i 17 e i 29 anni».

«”Porte aperte” ha pertanto rappresentato un efficace strumento di disseminazione delle attività culturali dell’ateneo, attraverso il rafforzamento di un network tra realtà associative, enti e istituzioni che si occupano di produzione artistica e culturale nel territorio e anche un momento di aggregazione per i giovani in questo particolare periodo storico in cui l’Italia sta lentamente ripartendo dalla crisi economica e occupazionale in linea con quel ruolo fondamentale che l’Università di Catania deve ricoprire sul piano della formazione e della cultura per i giovani del territorio» ha aggiunto il rettore. «Per questo l’ateneo deve aprirsi sempre più al territorio e farsi conoscere – ha concluso il prof. Basile -, È importante che gli studenti delle scuole superiori conoscano l’ateneo, i corsi di laurea e la ricerca che si svolge nella nostra università al fine di effettuare la migliore scelta possibile per il proprio percorso formativo e quindi anche lavorativo. In futuro dovremo lavorare anche sui giovanissimi, sugli studenti delle medie perché solo così potremo far crescere il nostro territorio socialmente e culturalmente».

Ma “Porte aperte” quest’anno ha rappresentato anche un’esperienza formativa come ha evidenziato il prof. Rosario Castelli, delegato ai Servizi culturali per gli studenti. «Premesso che siamo l’unico ateneo in Italia, in questo senso, che propone in estate un cartellone così lungo e ricco di eventi culturali – ha spiegato il prof. Castelli, intervistato ai microfoni di “Radio Zammù”, la radio dell’Università di Catania, a bordo di “Zambus” -. Quest’anno, da un lato, abbiamo rafforzato ulteriormente i rapporti con le scuole del territorio, mentre dall’altro abbiamo coinvolto i nostri studenti in un monitoraggio degli eventi con tanto di interviste che ha permesso loro di partecipare così in modo attivo alla comprensione dei consumi culturali a Catania. Abbiamo favorito la partecipazione giovanile attraverso spettacoli gratuiti o a costi estremamente contenuti per gli studenti universitari, promuovendo al contempo iniziative benefiche o di solidarietà».

Una varietà di proposte – musicali, cinematografiche, teatrali, ma anche mostre, conversazioni e dibattiti – che hanno interessato un pubblico trasversale per interessi ed età, con eventi – soprattutto quelli musicali e teatrali – di grande rilievo che hanno suscitato l’interesse della stampa e con artisti internazionali provenienti da tutti i continenti (come nel caso del Marranzano World Fest o del Rocketta Summer Fest).

Una rassegna che ha affascinato non soltanto gli studenti etnei, ma anche spettatori provenienti dalle provincie di Siracusa, Ragusa e Palermo oltre che una piccolissima parte di viaggiatori provenienti da oltre lo stretto che «hanno evidenziato la capacità di Porte aperte di intercettare anche viaggiatori di Milano, Bologna e Roma, il più delle volte tramite il suo più grande attrattore, il Monastero dei Benedettini» ha aggiunto il prof. Castelli.

Particolarmente apprezzati i film in lingua originale proiettati nell’ambito del “Learn by Movies”, gli eventi alla Scuola Superiore di Catania (il concerto del Bellini Ensemble, la lectio magistralis del prof. Salvatore Settis e la conversazione con l’attore e regista Michele Placido), gli spettacoli con le scuole e con l’associazione Musicainsieme a Librino che ha visto la partecipazione di Francesco Manara, primo violino solista della Scala. E ancora gli appuntamenti teatrali e, in particolar modo, lo spettacolo di Emma Dante “La scortecata”, già presentato al Festival di Spoleto, i percorsi culturali organizzati da Officine culturali alla scoperta del Monastero dei Benedettini e dell’Orto Botanico e, ovviamente, la musica del “Marranzano World Fest” e di “Rocketta Summer Fest”.