Pneumatici usurati: sono davvero meno sicuri?

Quanto durano le gomme di un’auto? Per tanti automobilisti questa è una domanda da 1 milione di dollari, soprattutto perché sulla questione dell’usura dei pneumatici c’è poca chiarezza e numerose convinzioni errate che con il passaparola si sono via via diffuse e radicate nel tempo. Per provare a mettere una volta per tutte in chiaro le cose sui pneumatici usurati, Michelin ha lanciato un’apposita campagna di informazione per spiegare quando è davvero il momento di cambiare i pneumatici vecchi, in che modo agiscono consumi e usura e qual è la reale pericolosità di una gomma usurata. In ogni caso, quando si devono scegliere le nuove gomme per la propria auto è sempre consigliato rivolgersi a siti specializzati come gomme-auto.it, che offrono un’ampia selezione di prodotti, schede dettagliate su ciascun pneumatico, informazioni, consigli e tutto ciò che serve per acquistare le migliori gomme auto, approfittando di sconti, promozioni e offerte che il sito mette a disposizione degli automobilisti. Uno dei “miti” da sfatare riguarda la presunta minor sicurezza dei pneumatici usurati: stando ai test effettuati dall’azienda del “Bibendum”, l’usura di una gomma non incide in termini di sicurezza. In sostanza, una gomma usurata – ovviamente entro certi limiti ben specificati – non è meno sicura.

Obsolescenza programmata: non riguarda i pneumatici

Per numerosi prodotti viene spesso chiamata in causa l’obsolescenza programmata, ovvero la credenza popolare secondo cui le aziende “programmino” il ciclo vitale di un determinato prodotto, accorciandolo in modo da incrementare le vendite. Tale concetto non riguarda i pneumatici, se non altro perché Michelin ha dimostrato che – seppur usurata – una gomma è comunque capace di garantire condizioni di sicurezza sufficienti per poter circolare. Sbagliano dunque gli automobilisti che sostituiscono con troppa frequenza i pneumatici, prima ancora che si sia esaurito il loro ciclo vitale, poiché l’unico risultato che ottengono è una spesa maggiore cambiando coperture che in realtà potrebbero ancora essere utilizzate. Tale comportamento è errato non solo guardando alle tasche degli automobilisti, ma anche in termini ambientali poiché aumenta il numero di gomme da smaltire, con uno spreco di pneumatici che non sono ancora giunti a fine vita. Attualmente la profondità del battistrada deve essere inferiore a 1,6 millimetri, per legge, per provvedere al cambio gomme: un limite sufficiente e ragionevole che però vuole essere portato quasi al doppio, 3 millimetri; le conseguenze di tale cambiamento sono facilmente intuibili e sono state analizzate da Ernst & Young attraverso uno studio. Portando a 3 millimetri lo spessore al di sotto del quale è obbligatorio cambiare le gomme, si verificherebbe un incremento nel consumo delle materie prime pari al 35% e un’immissione nell’atmosfera di quasi 7 milioni di tonnellate di CO2. Il primo a soffrire di questa modifica “millimetrica” sarebbe il pianeta.

C’è gomma… e gomma

L’aspetto legislativo non tiene poi conto di determinati fattori: è logico che le regole imposte valgano per tutte le gomme, ma è altrettanto lampante che le gomme non sono tutte uguali. Per comprenderlo è sufficiente un esempio: un pneumatico premium giunto al limite imposto di 1,6 millimetri può comunque rivelarsi più sicuro e performante di una copertura economica nuova appena uscita dalla fabbrica, dunque al massimo del suo “splendore” (e spessore). Sostenere insomma che le gomme usurate, rispettando i parametri legali di usura, siano meno sicure e meno affidabili rispetto alle gomme nuove è sbagliato, anche perché i dati hanno ampiamente dimostrato il contrario. In molti casi, le coperture premium non solo risultano più affidabili ma offrono performance migliori pure per quanto riguarda resistenza al rotolamento e rumorosità. Il consiglio dunque è di non sostituire le gomme auto con troppa frequenza – pensando di avere così gomme più sicure – ma solo quando effettivamente necessario, ovvero quando la profondità degli intagli presenti sul battistrada risulta inferiore a 1,6 millimetri. Come si misura? Semplice: basta prendere un foglietto di carta e “infilarlo” nell’intaglio del pneumatico, segnando poi con una matita o una penna l’altezza a cui arriva la parte più in superficie della gomma; dopodiché si misura con un righello o un metro: se la misurazione è inferiore a 1,6 millimetri, è arrivato il momento di cambiare i pneumatici, se invece è superiore si può continuare a circolare in totale sicurezza.