La pizzeria “La Braciera” di Palermo guadagna altri due prestigiosi riconoscimenti nazionali di qualità: per il sesto anno consecutivo ha ottenuto i “Tre Spicchi” del Gambero Rosso nella categoria “pizza all’italiana” e per il quarto anno consecutivo è stata inserita nella classifica delle 50 migliori pizze d’Italia stilata da “50 Top Pizza” (quest’anno 34esimo posto).
Il logo de “La Braciera”, che oltre allo storico locale di via San Lorenzo a Palermo ha aperto un secondo locale all’interno dell’affascinante Villa Lampedusa di via dei Quartieri, sarà dunque presente ancora una volta nella prestigiosa guida del “Gambero Rosso”, insieme ad oltre 650 esercizi italiani che hanno meritato una menzione.
Una “doppietta” unica, tra le pizzerie siciliane, che premia l’innovazione e la cura dei particolari che hanno fatto de “La Braciera” dei fratelli Antonio, Roberto e Marcello Cottone un marchio prestigioso nel mondo della pizza.
Antonio Cottone, proprietario e presidente della Fipe Confcommercio Palermo, ha sottolineato la passione e lo spirito di gruppo. “Il merito è di una squadra professionale e affiatata, dal maestro pizzaiolo Daniele Vaccarella che ormai è uno dei personaggi più apprezzati in Italia in questo settore a tutto lo staff che lavora quotidianamente per accrescere la nostra capacità attrattiva anche sotto l’aspetto del servizio e dell’accoglienza.
Sono i dettagli che fanno la differenza. Siamo fieri di tenere alta l’immagine della Sicilia in un settore sempre più popolare della ristorazione, dedicando anche un pensiero affettuoso ai tanti colleghi che con altrettanta professionalità, sacrificio e impegno portano avanti le loro attività commerciali in un momento delicatissimo per l’emergenza sanitaria ed economica che stiamo vivendo”.
Daniele Vaccarella, il maestro pizzaiolo ormai indissolubilmente legato al marchio “La Braciera”, condivide la vittoria con tutto il suo staff. “Dietro un buon risultato c’è un lavoro di studio, di creatività e di professionalità che vengono da lontano. Da anni, fra i primi in Italia, abbiamo lavorato sugli impasti e sulla lavorazione dei grani antichi: abbiamo sempre intercettato la voglia di novità dei consumatori senza mai abbandonare la tradizione della pizza all’italiana che ci invidiano nel mondo”.
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