Piste ciclabili a Palermo, protesta l’opposizione: “Opere inadeguate”
Non accennano a diminuire le proteste a Palermo (e sui social) sul tema delle piste ciclabili del capoluogo. Il Comune va avanti con i cantieri per realizzare 48 chilometri di piste, ma nel frattempo in molti hanno storto il naso vedendo alcune delle “opere” realizzate ma anche un oggettivo restringimento della sede stradale in vie già molto trafficate.
Il riferimento è in particolare al tratto in corrispondenza di Villa Sperlinga e viale Boris Giuliano, che ha scatenato per più motivi il sarcasmo (o lo scontento) dei social: prima lo “slalom” del tracciato per evitare alcuni radici di albero; ieri invece l’installazione di decine di stalli per agganciare per parcheggiare le bici ma che sui social sono state ironicamente interpretate come barriere per la corsa a ostacoli.
L’assessore Catania ha sin qui parlato di polemiche sterili e chiede pazienza per quella che definisce una scelta “politica” (“togliere spazio alle auto per darlo alle biciclette”), ma la situazione ha spinto anche l’opposizione in consiglio comunale a preparare la prima mossa: i consiglieri Ferrandelli e Argiroffi hanno preparato una mozione per bloccare queste opere, sottolineando come la “lodevole aspirazione di vivere in una città che privilegi un uso sostenibile” delle biciclette sia in questo caso “mortificata da segni di vernice […] che qualcuno solennemente chiama piste ciclabili”, definendo le opere inadeguate e inefficienti oltre che dannosi e insicuri. E lo stesso Ferrandelli (da sempre molto attivo sul tema della mobilità) lancia anche una petizione online: “Basta improvvisazioni e gesti creativi; si presenti in Aula il Piano urbano della mobilità sostenibile e su quello si discute”.