Nemmeno dopo il dietrofront dell’amministrazione sanitaria dell’ospedale di Enna sulla decisione di trasferire i piccoli pazienti non dimettibili al Chiello di Piazza Armerina, a causa della malattia dei tre medici del reparto pediatria, cessa la protesta dei genitori dei bimbi ricoverati.
La soluzione di affidare ai medici dell’unità di terapia intensiva neonatale anche la cura dei ricoverati in pediatria non rassicura affatto. Spesso all’UTIN il pomeriggio e la sera c’è un solo medico di turno, che dovrebbe dividersi fra i reparti.
Alice, è una bimbetta prematura che pesa appena un chilo e mezzo ed è ricoverata all’Utin di Enna da quasi due mesi, i suoi genitori appresa la notizia si sono messi subito in allarme. “Adesso le condizioni di salute della mia bambina sono stabili – dice Claudia Bengasi – ma lei, come gli altri piccoli pazienti, ha bisogno di maggiori attenzioni e precauzioni. Alcuni di loro sono attaccati a dei macchinari altri aspettano che i loro organi finiscano di formarsi quindi come possono metterli a repentaglio? Hanno pensato al rischio infettivo? E se dovesse presentarsi un’emergenza per Alice o gli altri bimbi mentre i dottori non sono in reparto?”.
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