Cronaca

Palermo zona rossa come Messina, si saprà con il nuovo Dpcm

Tutto lascia presagire che Palermo si avvii verso la zona rossa, e non solo. La richiesta del sindaco Orlando al governo nazionale e regionale, alla luce dei dati preoccupanti emersi negli ultimi giorni, è quella di istituirla per tutti i capoluoghi dell’Isola.

“Di fronte al dilagare del contagio in tutta la Sicilia e a Palermo, di fronte al persistere di comportamenti incoscienti da parte di tante e tanti cittadini, di fronte a un immane sforzo delle Forze dell’ordine che cercano in tutti i modi di contrastare quella che è una diffusa incoscienza dei siciliani e dei palermitani, io credo che non ci sia altro da fare che verificare la consistenza di questo rischio che gli esperti dicono essere molto alto e inasprire le attuali misure” ha dichiarato il dsindaco di Palermo, Leoluca Orlando.

“Inasprirle fino al punto di una dichiarazione di zona rossa che è l’anticamera del lockdown, della chiusura completa. Bisogna assolutamente contrastare questo patto scellerato di complicità, che vede insieme il virus e gli incoscienti. La salute innanzitutto contro virus e contro incoscienza” conclude.

Dopo la dichiarazione di Messina come zona rossa, a seguito della richiesta del suo sindaco Cateno De Luca, si ipotizza che la stessa misura possa quindi arrivare anche per Palermo nelle prossime ore, anche se si pensa che Musumeci preferisca attendere la definizione del nuovo Dpcm in vigore dal 16 gennaio.

Ma tra i provvedimenti ci sarà anche quello dell’introduzione di una ipotetica “zona bianca”, cioè la previsione di togliere tutte le limitazioni qualora l’indice Rt scendesse sotto 0,5.

E’ certo che per adesso resteranno ancora chiuse palestre e piscine, gli impianti da sci (fino al 18), teatri, musei e cinema.

Sul tavolo del governo anche la proposta di introdurre la “zona rossa” automatica al raggiungimento dei 250 casi ogni 100 mila abitanti: le nuove regole entrerebbero comunque in vigore dal 16 gennaio.

Palermo come Messina quindi, se ciò accadesse ci dovremmo di nuovo abituare a una sorta di lockwodn, con divieto di spostamenti se non per ragioni di lavoro, necessità o salute e sarebbe necessaria l’autocertificazione per giustificarli.

Zona rossa significa negozi chiusi, solo servizio a domicilio per bar e ristoranti e aperti solo gli esercizi di vendita di generi alimentari, le edicole, i tabaccai, le farmacie e le parafarmacie.

E la scuola? Al momento le lezioni sono riprese in DAD per tutti tranne che tranne che per gli asili e le scuole per l’infanzia.

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Redazione

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