Palermo, votate nuove regole contro l’evasione di tributi locali

E’ stato votato un regolamento ieri sera dal Consiglio comunale (18 favorevoli e 2 astenuti) per la disciplina e l’applicazione delle misure preventive per sostenere il contrasto dell’evasione dei tributi locali.

Per gli evasori saranno attivate le procedure sanzionatorie che arrivano alla revoca della licenza e delle concessioni esistenti per le attività produttive o al rifiuto di autorizzazioni per l’avvio di nuove attività.

L’obiettivo finale è la lotta all’evasione del pagamento totale/parziale di tributi comunali. Il nuovo regolamento entrerà in vigore il 1° gennaio 2021 e saranno sottoposti alle sanzioni tutti gli esercenti di attività commerciali o produttive sottoposte al rilascio di licenze, autorizzazioni, concessioni, a segnalazioni certificate di inizio attività.

In caso di irregolarità, quindi, la conseguenza sarà la sospensione della licenza per 90 giorni o la cessione dell’attività, evitabile se il soggetto interessato regolarizzi la situazione entro 60 giorni (anche mediante rateizzazione).

“L’approvazione del regolamento – afferma il Sindaco Leoluca Orlando – fornisce al Comune uno strumento in più per contrastare l’evasione dei tributi, che in alcune zone della città e per alcune categorie commerciali ha assunto dimensioni assolutamente inaccettabili”.

Toni Sala, componente della commissione Bilancio, afferma che “si tratta di un provvedimento di fondamentale importanza. Grazie agli emendamenti approvati, abbiamo posticipato l’entrata in vigore del regolamento e innalzato da 100 a 1000 euro la soglia oltre la quale fare scattare le sanzioni: per garantire servizi efficienti e tutelare le fasce più deboli, non possiamo tollerare un tasso di evasione che si avvicina a quasi un terzo del totale”.

Non è della stessa opinione Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo: “Un provvedimento del genere, in questo momento storico, ha l’amaro sapore di una vessazione nei confronti delle migliaia di imprese che sono allo stremo delle forze”.

“Ci riserviamo – continua Di Dio – di esaminare attentamente il testo della delibera non appena sarà pubblicato, ma il provvedimento sembra non riesca a distinguere tra gli evasori e i morosi, che sono quelli che sanno di avere un debito ma non sono nelle condizioni di poterlo pagare. Qual è l’obiettivo? Contribuire a distruggere ulteriormente il tessuto produttivo della città che è il vero motore dell’economia?”, ha concluso.

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