Palermo, “per amore della città” si dimette il Sindaco !

di Federico Orlando
Diego Cammarata era stato rieletto Sindaco di Palermo, nel 2007, la naturale scadenza del mandato sarebbe stata nella prossima Primavera, ma questa mattina si è dimesso e ha detto di farlo ‘per amore della città’. Motivazione questa, che ha lasciato perplessi i cittadini palermi…

di Federico Orlando
Diego Cammarata era stato rieletto Sindaco di Palermo, nel 2007, la naturale scadenza del mandato sarebbe stata nella prossima Primavera, ma questa mattina si è dimesso e ha detto di farlo ‘per amore della città’. Motivazione questa, che ha lasciato perplessi i cittadini palermitani considerate le condizioni del capoluogo siciliano. Uomo di Renato Schifani ed Angelo Alfano, fu eletto la prima volta Sindaco di Palermo il 25 novembre del 2001 tra le fila di Forza Italia, ottenendo il 56% di preferenze. Nel 2007 confermò la sua poltrona a Palazzo delle Aquile, battendo Leoluca Orlando con il 53,5% delle preferenze. Elezione quella che ebbe degli strascichi anche giudiziari. Se nella prima legislatura Cammarata riuscì a mantenere Palermo ad un livello rispettabile, nella seconda il suo atteggiamento è decisamente peggiorato e la città ne ha risentito. Oggi il pupillo di Schifani termina la sua legislatura quale Sindaco più impopolare d’Italia. Nessuno crede che si sia dimesso in anticipo per il troppo amore che prova per Palermo, sono due le voci che circolano sulla cause che lo hanno portato alle dimissioni anticipate, una è che il Pdl, crede che andare alle urne senza il fardello di un Sindaco non più apprezzato sulle spalle sia molto meglio, l’altra ragione sarebbe di natura personale, cioè che per la sua fedeltà, Berlusconi abbia affidato a Cammarata un incarico a Mediaset che quindi il buon Diego debba mettere da parte la politica e dedicarsi ad un’attività professionale. Ma entrambi le teorie non sono del tutto credibili. Oggi c’è una sola certezza, i palermitani non rimpiangeranno il Sindaco Cammarata, in tanti, hanno festeggiato per le sue dimissioni, che a prescindere dalle motivazioni sono state accolte come una liberazione e come l’inizio della rinascita per la città di Palermo.
(Teleoccidente)