Palermo: Mostra di Domenico Zora a Palazzo Sant’Elia
Il 25 maggio 2012 a Palermo, inaugurazione della Mostra ZORA, alla presenza del Presidente della Provincia Regionale di Palermo On. Giovanni Avanti. L’evento si svolgerà in una location d’eccezione come Palazzo Sant’Elia, nel cuore di Palermo.
di redazione
Il 25 maggio 2012 a Palermo, inaugurazione della Mostra ZORA, alla presenza del Presidente della Provincia Regionale di Palermo On. Giovanni Avanti. L’evento si svolgerà in una location d’eccezione come Palazzo Sant’Elia, nel cuore di Palermo.
EXTRACONTEMPORARY (www.extracontemporary.com), international agency che affonda radici a New York e nel resto del mondo, presenta in Italia un fiore all’occhiello delle proprie Produzioni: lo scultore di fama mondiale Domenico Zora.
E lo fa scegliendo una location d’eccezione, acclamata per bellezza e storia: Palazzo Sant’Elia, a Palermo.
Dopo le mostre proposte, alcune delle quali di importanza anche internazionale, è presso tale sede espositiva che, in collaborazione con la Provincia Regionale di Palermo, EXTRACONTEMPORARY allestisce la mostra intitolata elevando a marchio dall’imprinting indelebile il nome stesso del maestro: ZORA.
Si è scelto di esporre i capolavori realizzati nella prima lunga fase creativa, animati dal contatto con un formalismo figurativo tradizionale ispirato dalle dolcissime linee di Emilio Greco, così come dall’imponenza delle sagome massicce e dai divini slanci di Giacomo Manzù, non disdegnando di accogliere l’eco del linguaggio rinascimentale più maturo. Ma i temi proposti rappresentano anche la conclusione di quell’indagine che, sebbene nel passato più elevato abbia scelto di attingere a piene mani, oggi decide, tuttavia, di cambiare rotta in modo violento nell’annunciare una nuova produzione che abbandona i canoni espressivi già noti, per abbracciare l’estrema contemporaneità espressa attraverso una femminilità giovanissima, avvenente e fortemente trasgressiva rispetto ai diktat del perbenismo borghese, dando così alla bellezza il compito di porsi come alfabeto universale adesso lanciato verso il superamento formale ed emotivo di tutto ciò che la storia ci ha già rivelato.