Palermo, GdF scopre cinque anfore antiche: denunciati due professionisti
Palermo, 20 mar. – Cinque anfore antiche di grande valore sono stati sequestrati dai finanzieri del Gruppo della Guardia di Finanza di Palermo. Il sequestro ‘ stato operato a seguito di due perquisiz…
Palermo, 20 mar. – Cinque anfore antiche di grande valore sono stati sequestrati dai finanzieri del Gruppo della Guardia di Finanza di Palermo. Il sequestro ‘ stato operato a seguito di due perquisizioni mirate effettuate, sulla base di pregressa attivit’ investigativa, all’interno di due distinte abitazioni private di altrettanti palermitani, un imprenditore edile ed un professionista, dove sono state scoperte nel complesso cinque anfore di origine punica, greco-italica e romana, esposte ad ornamento dei rispettivi salotti.
Le successive perizie tecniche, eseguite dagli archeologi della Sovrintendenza del Mare di Palermo, hanno permesso di appurare come i reperti, di valore economico non facilmente stimabile in ragione della loro peculiarit’, risalgano al periodo compreso tra il I ed il II secolo A.C., diretta testimonianza dell’occupazione Cartaginese, delle colonie della Magna Grecia e del dominio dell’Urbe in et’ repubblicana in terra di Sicilia. I recipienti in questione, utilizzati in antichit’ per il trasporto di grano, vino, olio ed altre merci a bordo di navi onerarie lungo le fiorenti rotte commerciali del ‘Mare Nostrum’, sono stati rinvenuti in ottimo stato di conservazione, in parte intatti ed in parte sapientemente restaurati, indizio di un precedente passaggio da ‘mani’ al momento sconosciute, ma sicuramente esperte in materia.
Gli illegittimi possessori, colti in flagranza di reato, sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Palermo per impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato (cosiddetto ‘furto archeologico’), in virt’ del quale, secondo quanto previsto dall’articolo 176 del decreto legislativo nr. 42 del 2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio), rischiano di essere condannati alla reclusione fino a tre anni. Attese le improbabili spiegazioni fornite dagli indagati, sono stati attivati ulteriori accertamenti finalizzati alla ricostruzione della reale provenienza dei beni posti in sequestro.