Palermo: dopo i morti di via Bagolino, controlli a tappetto su costruzioni abusive

Forse e’ un caso ma forse no, sta di fatto che dopo il crollo delle palazzine in via Bagolino che ha causato la morte di quattro persone, sono scattate una serie di operazioni della Polizia Municipale di Palermo sul versante dei controlli in materia Urbanistico Edilizia.

di Ignazio Aragona

Forse è un caso ma forse no, sta di fatto che dopo il crollo delle palazzine in via Bagolino che ha causato la morte di quattro persone, sono scattate una serie di operazioni della Polizia Municipale di Palermo sul versante dei controlli in materia Urbanistico Edilizia. Lungi da noi pensare che queste operazioni siano state dettate dall’emotività del momento e lungi da noi pensare che se certi controlli fossero stati effettuati con maggiore rigore negli ultimi anni, forse oggi ci sarebbe qualche palermitano vivo in più, ma sta di fatto che appena tre giorni dopo la tragedia, sono stati eseguiti due sequestri per un immobile abusivo a Cardillo ed un altro ubicato nel tratto cittadino della provinciale per Bellolampo soggetta a vincolo paesaggistico ed un terzo ad Altarello per violazione dei sigilli.

I proprietari ed i committenti dei lavori edilizi – recita un comunicato della Polizia Municipale – sono stati denunciati all’autorità giudiziaria perché sforniti di concessione edilizia e nulla osta del Genio Civile. A Cardillo, in un lotto di terreno di circa quattrocento metri quadri , è stato riscontrato un immobile di due piani ciascuno di circa ottanta metri quadri, con il prospetto definito, le cui opere edilizie sono state realizzate senza alcuna Concessione Edilizia e nulla osta del Genio Civile. Dal sopralluogo degli ambienti è emerso che al piano terra: è stato realizzato un ampliamento di circa cinquantasette metri quadrati, con l’interno privo di pavimentazione, con cucina in muratura e camino già realizzati e predisposizione degli impianti idrici ed elettrici. All’esterno una tettoia in assi e travi in legno per una superficie di trentacinque metri quadri circa con l’allestimento di un vano in muratura di otto mq. circa. Al piano primo un ampliamento di identica estensione già definito senza la collocazione degli infissi interni ed un terrazzo coperto in muratura per una superficie di circa sessanta metri quadrati. Al secondo piano invece è stata realizzata una nuova elevazione per una superficie di mq. 100 circa, con strutture in cemento armato e muratura, rifinita senza gli infissi interni e sanitari, con un vano in muratura con piano cottura e un vano wc. Una scala interna in cemento armato collega i locali. Il proprietario e committente delle opere è stato denunciato alla Autorità Giudiziaria.

Un altro sequestro – si legge nel comunicato – è stato eseguito in un lotto di terreno ubicato in Strada Proviciale Bellolampo ricadente in zona sottoposta a vincolo paesaggistico. I proprietari dopo avere demolito un vecchio corpo di fabbrica di circa 39 mq oggetto di istanza di condono edilizio, hanno realizzato in seguito un manufatto in muratura e cemento armato ad una elevazione fuori terra con copertura a falda inclinata per una superficie di mq.130 circa. Inoltre sono stati elevati alcuni muri di sostegno in cemento armato con altezza variabile da m.1,20 a m.4,00 per una lunghezza di m.40,00 circa ed una vasca di raccolta acque in cemento armato della superficie di mq.20 circa ed alta m.3,00 circa. I proprietari nonché committenti delle opere sono stati denunciati alla Autorità Giudiziaria perché sforniti di concessione edilizia, nulla osta della Soprintendenza e del Genio Civile.

Violazione dei sigilli invece in Via Anapo dove è stata accertata – continua il comunicato – la realizzazione di una struttura in scatolato di ferro, priva di copertura, estesa 60 mq circa, ed una altezza di m. 5,00 circa La struttura è stata infissa al suolo tramite dei pilastri annegati in una colata di calcestruzzo. Già sequestrata nel giugno del 2012, a seguito della notifica della convalida del sequestro è stata accertata la prosecuzione delle opere, tendente al completamento del capannone con la collocazione di tompagni e la copertura in lamiera ondulata per la metà del manufatto Denunciati alla Autorità Giudiziaria i proprietari nella qualità di committenti delle opere nonché per l’assenza della concessione Edilizia e Nula osta del Genio Civile.