Operazione antidroga a Palermo, indagato anche il proprietario di Villa Zito
Disposta una misura cautelare per sei persone alle quali vengono contestati, a vario titolo, diversi episodi di vendita e cessione di droga a clienti della «Palermo bene». Tra gli indagati, agli arresti domiciliari da questa mattina, c’è Mario Di Ferro, gestore del ristorante Villa Zito, accusato nel provvedimento di aver procurato e ceduto cocaina, tra gli altri, all’ex presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè (già vice ministro e sottosegretario alla presidenza del Consiglio per Forza Italia), che però non è indagato. L’inchiesta è coordinata dal procuratore del capoluogo Maurizio de Lucia e dall’aggiunto Paolo Guido.
Una prima parte delle indagini era emersa ad aprile, quand il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno aveva licenziato un dirigente del suo staff, perché il suo nome era emerso proprio nelle carte dell’inchiesta su Di Ferro. Quel dirigente risultava legato allo stesso Micciché.
Dagli episodi rilevati negli atti dell’inchiesta risulta che l’ex presidente della Ars andasse ad acquistare lo stupefacente a bordo dell’auto blu guidata dall’autista.
Diversi gli episodi di spaccio accertati. Di Ferro avrebbe collaborato con persone come Gioacchino e Salvatore Salamone, già condannati per spaccio in un processo sui traffici dei clan mafiosi palermitani.
Si sarebbe rivolto a loro per rifornirsi dello stupefacente e avrebbe anche usato tre suoi dipendenti come pusher. Sia i Salamone che i dipendenti sono indagati. Ai Salamone è stata data dal tribunale la custodia cautelare in carcere, ai tre dipendenti di Villa Zito è stato imposto l’obbligo di firma .
Miccichè:”Ho la coscienza a posto”
“Escludo in maniera categorica che io mi muova in macchina con lampeggiante acceso. È un errore che ho fatto nella vita di cui sono pentito. Considero molto più importante nella mia vita di essere stato onesto, non avere mai fatto male a nessuno, non avere mai rubato un centesimo. Poi ognuno di noi qualche errore nella vita lo ha fatto. L’importante è essere a posto con la propria coscienza, ed io lo sono.”
Lo scrive in una nota l’ex presidente dell’ARS, Gianfranco Miccichè.