“Parole orribili per una persona che, per il ruolo che ricopre, dovrebbe essere super partes. Invece constatiamo pregiudizi che possono, e sicuramente sono, condizionanti anche a livello professionale”.
Risponde così Confintesa Sicilia, attraverso una nota congiunta del segretario generale Antonio Russo e del segretario di Confintesa Palermo, Domenico Amato, alle parole del presidente del Tribunale del Riesame di Trento, Carlo Ancona, che nel corso di una udienza, ha pronunciato la frase choc “Avvocato, lei taccia, perché qua siamo in un posto civile, non siamo a Palermo”, rivolgendosi dell’avvocato Stefano Giordano (nella foto).
“Chiediamo urgentemente riscontro al presidente dell’Ordine degli Avvocati di Palermo, avv. Greco, che si faccia portavoce presso il CSM per chiedere la sospensione del giudice Carlo Ancona – si legge nella nota-. La frase incriminata è offensiva e razzista per tutto il popolo siculo”.
“Saremo felici di ospitare il giudice Carlo Ancona nel 2018 quando Palermo sarà capitale della cultura”. Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha commentato con questo invito le parole del giudice di Trento.
Il giudice di Trento si difende: “Non volevo offendere la città di Palermo, solamente zittire quell’avvocato scorretto”.
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