Nuovi orizzonti per la cura del cancro, se ne discute a Catania

«Malgrado i passi avanti compiuti negli ultimi decenni, il cancro del polmone rimane la prima causa di morte nel mondo e ogni anno causa più vittime del cancro del seno e della prostata messi insieme. Nel mondo ogni 30 secondi qualcuno muore di cancro del polmone e solo un paziente su dieci sopravvive più di cinque anni dalla diagnosi. L’adenocarcinoma esofageo, il più frequente tumore dell’esofago nel mondo sviluppato, è in aumento».

Dati allarmanti quelli evidenziati dal prof. Marcello Migliore, coordinatore scientifico, insieme ai colleghi Semih Halazeroglu (dell’Acibadem Universitesi di Istanbul) e Toni Lerut (dell’Ospedale universitario di Lovanio), del IV Simposio mediterraneo di chirurgia oncologica del torace, dal titolo “Chirurgia per il cancro avanzato del polmone e dell’esofago: nuovi orizzonti o false speranze?”

«La diagnosi precoce è la chiave di volta per poter sperare in una lunga sopravvivenza – ha spiegato il prof. Migliore -. Ad oggi, sfortunatamente, il 60-70% dei pazienti, quando la diagnosi di cancro del polmone viene formulata, si trova in stadio avanzato e lo stesso avviene per il cancro dell’esofago con tassi di sopravvivenza a 5 anni tra circa il 13% e il 18%. Questi sfortunati pazienti vengono quindi sottoposti a cure oncologiche non chirurgiche, quali chemioterapia o radioterapia».

Il congresso – promosso dalla sezione di Chirurgia toracica del dipartimento di Chirurgia e Specialità medico-chirurgiche dell’Università di Catania, di cui il prof. Migliore è responsabile – è stato inaugurato oggi pomeriggio nell’aula magna del Palazzo centrale alla presenza del rettore Francesco Basile, del vicepresidente dell’Ordine dei Medici di Catania Antonio Biondi, del presidente della Società italiana di Endoscopia chirurgica Maurizio Monaco, del responsabile del Centro Trapianto di Polmone del Policlinico Milano Luigi Santambrogio e del prof. Claudio Tommaso Mineo, dell’Università di Roma Tor Vergata.

«Da rettore, ma soprattutto da chirurgo di questo Ateneo non posso che ringraziare il prof. Migliore per la realizzazione di questo simposio – ha affermato il prof. Basile -. Le precedenti edizioni sono state molto apprezzate e discusse anche in ambito scientifico”. “La sezione di chirurgia toracica dell’Ateneo catanese – ha continuato Basile – è un punto di riferimento per tutti noi chirurghi, per la qualità professionale e per la capacità di fare ricerca e di formare nuove leve. Ci auguriamo che questo gruppo possa presto esser più numeroso». «Purtroppo – ha concluso il rettore – con la nuova rete ospedaliera regionale, il settore della chirurgia toracica risulta penalizzato, non solo a Catania, ma in tutti i Policlinici universitari della Regione. A breve noi rettori siciliani incontreremo l’assessore regionale alla Sanità per evidenziare la situazione di quei settori che non sono stati ben considerati».

Anche il prof. Biondi ha tessuto le lodi della sezione catanese di chirurgia toracica affermando che “il prof. Migliore riesce da solo a fare scuola: gli specializzandi in questa disciplina sono tra i più brillanti di tutta la facoltà sia a livello assistenziale, sia a livello clinico”.

Nel corso del convegno illustri chirurghi italiani e stranieri hanno dibattuto sulle metodiche esistenti per la cura di pazienti con cancro a polmone e esofago avanzato, proponendo ulteriori studi clinici multidisciplinari per poter dare loro maggiori speranze di sopravvivenza ai pazienti.

Alla giornata inaugurale del simposio il prof. Migliore è intervenuto con un relazione sulla storia della chirurgia esofagea nell’Ateneo di Catania: «Una storia lunga e importante, iniziata nel 1956 quando il prof. Attilio Basile fu chiamato a dirigere la Clinica chirurgica generale». Il prof. Halazeroglu ha successivamente parlato di resezione e ricostruzione del torace nei casi di neoplasia alla parete toracica.

Il convegno prosegue oggi nell’aula magna del Policlinico universitario, con gli interventi degli ospiti internazionali Philippe Dartevelle (Marie Lannelongue Hospital, Parigi), George Decker (Hopitaux Robert Schuman, Lussemburgo), Micheal Mueller (Otto Wagner Hospital, Vienna) e David Sanchez (Università di Barcellona) e degli ospiti italiani Mario Barone (Università di Messina), Antonio Basile (Università di Catania), Luca Bertolaccini (Ausl Area Vasta Romagna), Massimo Caiozzo (Università di Palermo), Pierfilippo Crucitti (Università Campus Bio-Medico, Roma), Alessandro Gonfiotti (Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi, Firenze), Pierluigi Granone (Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma), Alfonso Maiorana (Università di Palermo), Francesco Monaco (Università di Messina), Maurizio Monaco (Università di Messina), Maurizio Nicolosi (Ospedale Cannizzaro, Catania), Luigi Santambrogio, Piergiorgio Solli (Ausl Forlì), Alessio Vagliasindi (Ausl Ravenna) e Paolo Vigneri (Università di Catania).