Nubifragio Palermo, Orlando incontra la stampa: “Scuse, ma responsabilità non nostra”

Nubifragio Palermo. La buona notizia, quella che tutti aspettavamo è che il catastrofico nubifragio che si è abbattuto su Palermo ieri pomeriggio non ha fatto vittime, ed è un vero e proprio miracolo a giudicare dalle decine di macchine sepolte da acqua e fango che sono rimaste intrappolate nel sottopassaggio della circonvallazione.

Adesso però inizia il balletto delle responsabilità, anzi il rimpallo, il sindaco Leoluca Orlando ha tenuto in tarda mattinata una conferenza stampa nel corso della quale ha innanzitutto chiesto scusa a tutti i palermitani per la paura e i danni subiti, per poi sottolineare che la responsabilità dell’accaduto non è del Comune.

“Chiedo scusa ai palermitani perché mi sento responsabile di quello che è accaduto – dice il sindaco Leoluca Orlando – ma la protezione civile regionale che non ha diffuso il bollettino che ci avrebbe permesso di attivare le procedure di emergenza”.

Il primo cittadino punta il dito anche contro i commissari che negli anni la Regione ha nominato per la realizzazione di 13 interventi sul sistema fognario “che sono stati del tutto inefficienti”.

Intanto la procura apre un’inchiesta per far luce sulle responsabilità, il sostituto procuratore, Salvatore Leopardi, ha aperto un fascicolo conoscitivo sull’alluvione.

L’inchiesta è coordinata dal pool guidato dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni. Secondo il capo della Protezione civile regionale, Cocina, “la bomba d’acqua che ha colpito Palermo è un fenomeno imprevedibile”, e così spiega il motivo del basso livello di allerta del bollettino meteo: il segnale dell’area che da Palermo va in direzione di Trapani era verde.

Intanto si lavora per restituire la circonvallazione ai palermitani, come dichiarato da Orlando “Amat gratuitamente rimuoverà le auto rimaste impantanate e toglierà il fango dalla strada” e ai molti cittadini che stanno provvedendo pagando di tasca propria la rimozione dice: “ci presentino il conto è rimborseremo”.