Gran parte dell’Italia resta in area gialla. Sicilia e Sardegna restano in arancione, stesso colore a cui passa la Valle d’Aosta che lascia così il rosso.
Queste, a partire dal lunedì 10 maggio, le principali novità della mappa a colori dell’Italia alle prese con l’emergenza Covid così come “disegnata” dalle nuove ordinanze firmate dal ministro della Salute Roberto Speranza sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia del 7 maggio.
La prima ordinanza classifica in area arancione la Val d’Aosta, la seconda rinnova la zona arancione per la Sicilia e la terza porta in zona gialla Basilicata, Calabria e Puglia. Complessivamente, quindi, la ripartizione delle Regioni e Province Autonome nelle diverse aree in base ai livelli di rischio a partire da domani è la seguente: zona arancione Valle d’Aosta, Sicilia e Sardegna; zona gialla Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Provincia autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Puglia, Toscana, Umbria e Veneto.
In Sicilia la situazione è sotto controllo, la curva dei contagi è in calo e i ricoveri scendono ogni giorni, quello che preoccupa adesso è la tenuta del sistema economico con centinaia di attività al collasso per il perdurare delle chiusure e delle restrizioni.
“Mi aspetto un calo ulteriore dei contagi e che il presidente della Regione in base ai dati possa riconoscere gialla anche la città di Palermo”. Questa la dichiarazione di ieri del sindaco Leoluca Orlando, alla luce degli ultimi bollettini che hanno visto un netto calo della curva epidemiologica in città, con un’incidenza al di sotto dei 150 casi per 100 mila abitanti.
“Veniamo da due settimane di zone rosse che hanno prodotto effetti positivi se è vero che i contagi sono diminuiti.Speriamo che continuino a calare e che si possa passare alla zona gialla” ha aggiunto. “Dobbiamo salvare vite ma salvare anche l’economia della città“, conclude Orlando.
La situazione è drammatica, molte attività rischiano il fallimento e per tenere alta l’attenzione sul dramma dei commercianti e i ristoratori il presidente di Confcommercio Sicilia Gianluca Manenti, il presidente di Confcommercio Catania e della Camera di Commercio del Sud Est Pietro Agen, il presidente di Confcommercio Trapani Pino Pace, che è anche presidente di Unioncamere, e il presidente regionale di FIPE Confcommercio Dario Pistorio sono in sciopero della fame ad oltranza. “Lo sciopero proseguirà finché non arriveranno risposte certe sulle riaperture” ha fatto sapere Gianluca Manenti.
Intanto il Governo valuta, a partire dal 17, di spostare il coprifuoco alle 23 o fino alle 24. Su questo spingono ristoratori, presidenti di Regione, ministri come Luigi Di Maio, oltre a Lega, Fi e Iv.
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