PALERMO – Dieci anni il padre, e quattro anni e otto mesi la madre: tanto dovranno scontare in carcere i genitori di un bambino, condannati per tentato omicidio.
La videnda risale al 2013, il bambino, allora neonato, venne portato d’urgenza all’Ospedale dei Bambini con fratture multiple al cranio, alle braccia, alla clavicola. I genitori dissero ai medici che il bambino era rimasto ferito cadendo mentre tentava di gattonare. La versione però non convinse i sanitari, sostennero subito che il piccolo fosse stato picchiato.
Una perizia, disposta dal gup, diede ragione ai medici. Secondo i consulenti le lesioni, che hanno determinato la sordità del bambino e difetti di vista, hanno una genesi traumatica, etero indotta e violenta. Di diverso avviso gli esami dei periti della difesa secondo i quali le lesioni sarebbero dovute soprattutto a traumi del parto. Proprio sulle perizie si giocava gran parte del processo ai genitori del piccolo, che hanno scelto il rito abbreviato.
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