Nave Diciotti, sbarcati a Trapani i 67 migranti: proseguono le indagini
Nave Diciotti. Dopo un lungo tira e molla, i 67 migranti presenti sulla nave Diciotti sono finalmente sbarcati a Trapani. A sbloccare la vicenda, dopo oltre 5 giorni, è stato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, preoccupato per le condizioni dei naufraghi.
I migranti erano stati soccorsi domenica scorsa da una nave con bandiera italiana e trasferiti poi sulla Diciotti, nave militare della Guardia Costiera.
Nave Diciotti: due indagati
La polizia ha effettuato identificazione e controlli dei migranti, non riscontrando anomalie, se non per due di loro. Entrambi, infatti, sono adesso indagati in stato di libertà per violenza privata aggravata in danno del comandante e dell’equipaggio del rimorchiatore. Reato che, però, non prevede l’arresto. Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, si esprime tramite il proprio profilo Twitter dicendo che “la pacchia è finita.
Ecco il tweet in questione:
Nave Diciotti, due indagati, scafisti individuati, tutti fermati e interrogati. È finita la pacchia! pic.twitter.com/WJ3PzDTQYK
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 12 luglio 2018
Le indagini, però, non sono ancora terminate. Nei prossimi giorni infatti, afferma Salvini, “proseguiranno gli accertamenti, a cura della Polizia di Stato, con assunzione delle informazioni testimoniali di tutte le persone che sono state trasportate”. Il tutto al fine di verificare cosa sia realmente accaduto sul rimorchiatore Vos Thalassa che ha soccorso i 67 migranti.
La ricostruzione e il commento di Di Maio
L’equipaggio della Vos Thalassa sarebbe stato minacciato dai profughi per evitare che li riportassero in Libia. Ma per la Procura di Trapani non c’è stata alcuna aggressione né impossessamento della nave, come ipotizzato inizialmente.
Come affermato dal ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli sarà le indagini a chiarire la vicenda: “L’inchiesta va avanti, nessuno minacci i nostri lavoratori. Se il pericolo paventato a bordo della Vos Thalassa non corrispondesse al vero, lo dirà la magistratura”.
É tranquillo il vicepremier, Luigi Di Maio: “Io credo che se il presidente è intervenuto bisogna rispettare le sue decisioni. Se Salvini abbia esagerato o meno non me ne frega niente, la cosa importante è che con l’intervento del presidente si sia sbloccata la situazione. Penso che abbia competenza la magistratura, ma deve esserci un messaggio chiaro: i cittadini si aspettano che la giustizia trionfi sempre e in questi casi bisogna accertare che, in caso di illeciti, le persone siano individuate e perseguite”.