Noi studentesse e studenti del liceo Spedalieri di Catania assistiamo inorriditi all’inumano trattamento riservato dal governo del nostro Paese ai naufraghi portati in salvo dalle navi Humanity 1 e Geo Barents.
Ciò che sta avvenendo al porto della nostra città non è accettabile. Tutti noi abbiamo preso atto della necessità di mobilitarci, uniti, contro questo macabro teatrino.
Non possiamo restare inermi dinnanzi alla solita vecchia retorica di distrazione di massa sulla pelle dei più deboli.
Non abbiamo paura di essere tacciati di buonismo, noi siamo qui oggi ad urlare che Catania è città di solidarietà e di accoglienza, nessun uomo è “illegale”.
Ci parlano di “cernita”, “carico residuale”, “vulnerabili” e, conseguentemente di “invulnerabili”. Si dimenticano però di star parlando di esseri umani. Duecentocinquanta vite umane, tenute in ostaggio, violando così, di fatto, la Convenzione di Ginevra e la Carta dei Diritti Umani.
Da ciò nasce la necessità di riprenderci i nostri spazi e riunirci in assemblea autogestita in data odierna.
Intendiamo la scuola come luogo di uguaglianza, accoglienza, equità, tutti valori che oggi ispirano il nostro gesto.
Non possiamo permettere a questo governo di continuare a scrivere pagine di una storia buia e vergognosa.
Per questo, noi studenti e studentesse, ora più che mai, dobbiamo insorgere e mobilitarci contro una politica disumana e assassina.
Le studentesse e gli studenti del Liceo Classico Spedalieri di Catania
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