Natale con i tuoi, niente vacanze sulla neve e coprifuoco alle 22,00

Si cominciano a delineare sempre di più i paletti entro i quali gli italiani dovranno restare durante queste strane feste natalizie 2020.

Lo scontro e le discussioni sono ancora aperte ma già si sa (quasi per certo) che il coprifuoco sarà fissato alle 22,00 anche la notte di Natale, è stato molto chiaro il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia che usando l’ironia ha dichiarato: “Anche Gesù bambino dovrà adattarsi all’emergenza Covid e non sarebbe un’eresia farlo nascere due ore prima il 24 dicembre, almeno quest’anno”.

Restano da definire gli orari di apertura delle attività commerciali per lo shopping dei regali e di quelle di ristorazione. Anche sugli spostamenti tra regioni per raggiungere i parenti ancora niente di certo: l’orientamento prevalente del governo sarebbe rigoroso, con il divieto totale, a prescindere dalle colorazioni, al massimo con qualche deroga. 

Gli appassionati di vacanze sulla neve dovranno quasi certamente rimandare al 2021, Conte si è già detto contrario ma la questione ha dimensioni internazionale, visto che altri Paesi europei confinanti potrebbero decidere di consentirle, attirando così anche i turisti italiani. Per scongiurare l’esodo dei turisti della neve alcuni presidenti di Regione avrebbero chiesto al governo di valutare la chiusura delle frontiere in caso di divieto di riapertura degli impianti da sci, ma sempre nel quadro di decisioni europee e non unilaterali, viene sottolineato da fonti della Conferenza delle Regioni.

Ma la posizione dell’Italia è chiara: “Gli impianti da sci e il sistema vacanze invernali che sono fondamentali per la nostra economia riapriranno quando l’epidemia si sarà raffreddata, speriamo nel giro di un mese, un mese e mezzo – ha detto Boccia in videoconferenza -. I ristori saranno garantiti per tutte le attività che non potranno aprire”

Anche il commissario straordinario all’emergenza, Domenico Arcuri traccia una linea di prudenza: “La curva dei contagi si sta raffreddando se non congelando. Il numero degli italiani ricoverati in ospedale è ancora una volta inferiore. C’e’ un’altra notizia, per la prima volta il numero degli italiani ricoverati in terapia intensiva è inferiore, è un segno di speranza e testimonianza che la molteplicità progressiva di misure messe in campo sta iniziando a produrre effetti”.

Parlando delle prossime festività natalizie Arcuri ha raccomandato: “Non dobbiamo commettere gli errori che nel passato, anche recente, abbiamo commesso. Non possiamo ignorarlo nemmeno nelle feste, il migliore regalo di Natale che possiamo fare a noi stessi e ai nostri cari e’ tenere alta la guardia, avere come obiettivo primario il contrasto dell’epidemia”.

Su una possibile riapertura delle scuole ha poi sottolineato che “per noi tenerle chiuse è sinonimo di dolore e difficoltà, ci sarà nelle prossime settimane il tempo di discutere di questo aspetto con l’obiettivo di evitare che ci possa essere una recrudescenza”.

Anche i presidenti delle Regioni nell’incontro tra le Regioni e i ministri Speranza e Boccia hanno chiesto di prolungare la didattica a distanza per i licei fino al 7 gennaio.

Intanto il Consiglio di Stato ha confermato in via cautelare l’obbligo delle mascherine per i più piccoli a scuola: con questo decreto monocratico il giudice ha respinto l’istanza dei genitori di alcuni bambini – tra i 6 e gli 11 anni – che chiedevano sospensione dei Dpcm riguardanti l’obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie nei luoghi al chiuso, per bimbi di età superiore ai sei anni.

Spinge da settimane per la riapertura della scuola invece il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina che tuttavia, rispondendo alle domande dei ragazzi, pur confermando che sta lavorando “per riportarvi quanto prima a scuola», ha avvertito che “dobbiamo essere cauti e fare delle scelte”.

Il commissario Arcuri ha infine illustrato la preparazione della più grande campagna di vaccinazione. “Solo l’inizio della vaccinazione di massa ci consentirà di voltare pagina in questa lunga e drammatica storia che ha afflitto e continua ad affliggere il nostro Paese. Il ministro della Salute la prossima settimana illustrerà i tratti salienti della campagna di vaccinazione, siamo certi che il Parlamento possa comprendere la complessità di questo piano”.

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