Musumeci chiede di rimandare i viaggi in Sicilia, le reazioni di politica e categorie

Musumeci chiede di rimandare i viaggi. A seguito dell’arrivo del nuovo Coronavirus in Sicilia, per mezzo di una comitiva di turisti bergamaschi (tre persone contagiate, di cui due risultano già guarite dal virus), il governatore siciliano Nello Musumeci ha chiesto ai viaggiatori provenienti dal Nord Italia di rimandare le proprie partenze.

Musumeci chiede di rimandare i viaggi in Sicilia, Di Dio: “La situazione è sotto controllo, invito a veicolare notizie positive contro l’allarmismo ingiustificato”

Una richiesta criticata da più fronti. In particolare dagli imprenditori nel settore del turismo, che stanno soffrendo per il gran numero di prenotazione cancellate negli ultimi giorni.

Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo, ha lanciato l’allarme sulle gravi conseguenze che la psicosi collettiva riguardo il Coronavirus potrà avere sullo sviluppo economico in Sicilia. “L’economia è paralizzata e bisogna trovare subito le contromisure per impedire che la situazione possa provocare danni ancora più gravi a tutta l’economia a causa di una psicosi collettiva, irrazionale e autolesionista, provocata da una comunicazione in molti casi irresponsabile o superficiale, con affermazioni non sufficientemente ponderate. Come fa, ad esempio, un uomo delle istituzioni a invitare i turisti del nord a non venire in Sicilia? Spendiamo decine di milioni all’anno per promuovere il turismo e poi chiediamo alla gente di stare a casa propria? Noi di Confcommercio, al contrario, tutti i turisti a venire in Sicilia, proprio perché la situazione è sotto controllo. E invito tutti i commercianti a veicolare soprattutto le notizie positive per controbilanciare l’ondata di allarmismo ingiustificato”.

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Di Dio ha chiesto che i provvedimenti del Governo a sostegno delle imprese vengano estesi anche a Palermo

Confcommercio Palermo ha anche chiesto alla Confederazione Nazionale che vengano estesi anche a Palermo i provvedimenti che il Governo dovrà mettere in campo a sostegno delle imprese in ginocchio. “In particolare, abbiamo chiesto la sospensione delle scadenze contributive e fiscali, l’estensione del fondo integrazioni salariali alle piccole e micro aziende e l’attivazione della Cassa in deroga per le altre. Occorrerà anche una moratoria per i mutui con le banche.

“La gente ha la percezione di essere di fronte a una sorta di peste bubbonica e senza speranza – commenta la Di Dio -: non è così ed è ora che vengano veicolati messaggi corretti attraverso una informazione seria, rigorosa, chiara e prudente”.

“L’economia in soli pochi giorni è alla paralisi. Sono convinta che la popolazione avrà gli anticorpi necessari per fronteggiare il coronavirus ma in una economia fragilissima come la nostra non abbiamo gli anticorpi necessari per fronteggiare l’emergenza da psicosi irrazionale. Anche a Palermo tutti i settori commerciali sono già stati pesantemente penalizzati, dal turismo alla ristorazione ma anche i trasporti e il commercio al dettaglio. Rischiamo di morire di fame prima ancora che di coronavirus”.

“La salute è ovviamente il bene primario, è giusto adottare le necessarie contromisure al diffondersi di questa nuova influenza secondo quanto stabilito dai medici e dalla comunità scientifica ma la speculazione mediatica ha creato un irresponsabile e ingiustificato allarmismo, provocando il panico collettivo”.

Giuseppe Rosano, ‘Noi Albergatori Siracusa’: “No a discriminazioni e misure restrittive”

All’appello di Confcommercio di abbassare i toni allarmisti si è unito anche Giuseppe Rosano, presidente di ‘Noi albergatori Siracusa’. Rosano ha chiesto agli imprenditori siracusani di evitare misure restrittive e arbitrarie nei confronti dei turisti provenienti dalle regioni del Nord. “Pur nella consapevolezza che il numero di casi positivi al Coronavirus continua a crescere in Italia e che le zone interessate dalla diffusione del virus si allargano, con i primi casi registrati a Palermo, invito a mettere da parte l’emotività e ad agire con quel senso di accoglienza che ci ha sempre contraddistinto. Ospitando, quindi, con rispetto, chiunque chieda alloggio all’interno degli alberghi siracusani, senza opporre rifiuto alcuno».

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«Sono sicuro che “Noi albergatori Siracusa” non si assoggetterà alla decisione di alcuni albergatori italiani che, arbitrariamente, hanno adottato misure severe e restrittive, negando l’ospitalità a turisti provenienti dal Nord Italia. Al contrario confido che albergatori, ma anche ristoratori, guide turistiche e tassisti del Comparto turistico Siracusa si adopereranno per far distinguere Siracusa come città dell’accoglienza, pur nell’accortezza che la situazione impone e seguendo sempre e soltanto le raccomandazioni di Governo, Regione e istituzioni sanitarie». Sono queste ultime, infatti, a detta di Giuseppe Rosano, «le uniche disposizioni da seguire. Perché anche se la cronologia degli eventi suscita comprensibile preoccupazione – conclude il presidente di “Noi albergatori Siracusa” – non giustifica di certo atteggiamenti intollerabili e palesemente fasciati da pregiudizi e distinzioni».

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Leoluca Orlando invita a non alimentare il clima di psicosi collettiva

Per il sindaco di Palermo Leoluca Orlando l’appello di Musumeci ha l’unico effetto di alimentare il clima di psicosi collettiva. “Credo che le parole del Presidente Musumeci con l’esplicito invito ai cittadini lombardi e veneti a “rimandare” le loro visite in Sicilia siano state un grave errore. Perché rischiano di esasperare, proprio per l’autorevolezza di chi le ha pronunciate, un già grave clima di psicosi. E perché mortificano la professionalità degli operatori sanitari che operano in Sicilia e di quanto, operatori e imprenditori del turismo, hanno sempre mostrato e mostrano in queste ore grande cultura dell’accoglienza unità a serio senso si responsabilità”.

Anche i deputati regionali Di Caro e Di Paola esprimono la propria preoccupazione sugli effetti negativi che le parole del governatore potrebbero causare all’economia siciliana.

“Il presidente della Regione Musumeci farebbe bene a pesare bene le parole prima di usarle e a valutare il loro potenziale impatto fortemente negativo sulla già fragilissima economia del turismo siciliano. Invitare i turisti del Nord a non venire in Sicilia non solo è nettamente fuori luogo, ma è uno schiaffo agli imprenditori del settore turistico e ricettivo, che in questo momento stanno leccandosi le ferite per una vicenda ancora in evoluzione che di tutto avrebbe bisogno tranne che di parole in libertà dal retrogusto spiccatamente terroristico”.

“Si facciano controlli attenti e scrupolosi sui flussi turistici per la sicurezza di tutti – affermano i due deputati – ma non si faccia terrorismo suicida con l’effetto di soffocare ancora di più un settore vitale per la nostra regione come il turismo”.

Il Presidente Musumeci ha invece ribadito il suo pensiero: “Il mio è un appello alla prudenza, nell’interesse di tutti”

«L’ho detto, e lo ripeto, i turisti provenienti dalle zone gialle farebbero meglio a rimandare di qualche settimana il loro arrivo in Sicilia. Il mio è un appello alla prudenza, nell’interesse di tutti. La Sicilia è e resta, finora, una regione sicura, dove trascorrere la vacanza in un clima assai propizio.”

“Per questo da giorni invito tutti, – precisa il Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci – anche certa stampa, a non fare terrorismo psicologico. In ogni caso, chi arriva da una zona colpita dall’epidemia ha il dovere di informare le autorità sanitarie siciliane, come stabilito dal decreto del presidente del Consiglio dei ministri».