Borgo Bonsignore: “Il più vasto recupero di architettura rurale in Sicilia”

Giornata di festa al Borgo Bonsignore, nel territorio di Ribera, nell’Agrigentino, dove sono nella fase conclusiva i lavori di recupero e restauro del Borgo realizzato nel 1940. 

Ad accogliere il presidente della Regione Nello Musumeci, accompagnato dall’assessore regionale alle Autonomie locali Marco Zambuto, c’erano il sindaco di Ribera Matteo Ruvolo, una delegazione del consiglio comunale e il soprintendente per i Beni culturali di Agrigento, Michele Benfari. Presenti anche il prefetto di Agrigento, Maria Rita Cocciufa, il commissario della ex Provincia, Raffaele Sanzo, la presidente della commissione Ambiente dell’Assemblea regionale siciliana, Giusi Savarino e le autorità militari. Il presidente durante la visita ha potuto constatare lo stato degli interventi completati, al momento, per due terzi.

“Abbiamo il dovere – ha sottolineato il presidente Musumeci – di recuperare l’edilizia pubblica. Questo è un immobile della Regione, guai se dovessimo abbandonarlo al suo destino. È un luogo che rappresenta una delle più importanti architetture rurali del Novecento, che stiamo recuperando. Tra gli obiettivi del governo c’è proprio la valorizzazione dei borghi rurali degli anni Trenta: ne stiamo riqualificando tre, Borgo Borzellino nella parte occidentale dell’Isola, Borgo Pietro Lupo in quella orientale e qui a Borgo Bonsignore, in Sicilia centrale. Qui può davvero crearsi una straordinaria occasione di incontri culturali, di iniziative legate all’agricoltura e al turismo. Dipende dalla buona volontà dei privati e dalla collaborazione, che sappiamo piena e convinta, dell’amministrazione comunale di Ribera. Il tutto deve avvenire nel rispetto assoluto della legge e in piena trasparenza».  Partendo dalla chiesa, il governatore ha percorso il perimetro della piazza quadrata sulla quale si affacciano gli otto edifici in cui si articola il borgo: oltre al luogo di culto, anche il dispensario medico, la scuola, gli uffici dell’ente di bonifica e del podestà, la trattoria, l’ufficio postale e la caserma dei Carabinieri.

Gli interventi, finanziati con 2,2 milioni di euro dalla Regione Siciliana, sono stati portati avanti nel rispetto delle opere e dei materiali originari avvalendosi anche di un’analisi filologica e storica resa possibile dalla grande quantità di documentazione fotografica a disposizione. Nel caso della stesura degli intonaci si sono resi necessari degli studi sulle cromie. Gli otto edifici presentano infatti elementi artistici di pregio come gli affreschi del pittore Alfonso Amorelli, che abbelliscono la chiesa, e le formelle in terracotta a decoro della trattoria e della scuola realizzate dell’artista calatino Salvatore Alberghina.

Lo stesso criterio è stato seguito per il rifacimento della pavimentazione della piazza che si concluderà nelle prossime settimane e per la quale sono state utilizzate mattonelle identiche a quelle esistenti e per la scelta dei pali dell’illuminazione. Nel borgo, il presidente ha inoltre visitato la mostra “La città aurea” dedicata alla nascita della comunità e, in generale, all’architettura degli anni Trenta nell’Agrigentino. Successivamente, ha assistito al concerto a cura del conservatorio “Arturo Toscanini” di Ribera. Nel corso dell’evento è stato anche reso omaggio all’archeologo Sebastiano Tusa con l’interpretazione dell’attore Alfonso Veneroso su testo di Fulvia Toscano.

Il progetto che coinvolge Borgo Bonsignore prevede anche un’esposizione permanente per raccontarne la storia attraverso antichi filmati dell’archivio storico dell’Istituto Luce e fotografie d’epoca. Il piccolo centro fu realizzato nel 1940, su progetto di Donato Mendolia, dall’Ente nazionale per la colonizzazione del latifondo e venne intitolato ad Antonio Bonsignore, capitano dei Carabinieri di Agrigento, caduto in combattimento durante la campagna in Africa qualche anno prima.