Morto Riina, tra le sue vittime anche Emanuele Piazza. C’è anche il giovane Emanuele Piazza, 29 anni, tra le vittime del boss Totò Riina, morto la notte scorsa nell’ospedale di Parma. Le sue indagini da collaboratore del Sisde “disturbarono” la latitanza del boss e nel 1990 il braccio destro del padrino lo fece uccidere per garantire la sua irreperibilità.
Se non fosse stato per la caparbietà e il rigore investigativo del giudice Giovanni Falcone, e anche per l’ostinazione dei familiari di Piazza, la verità sulla misteriosa scomparsa di questo valoroso ex agente segreto sparito da Palermo non sarebbe mai venuta fuori. Sarebbe rimasto uno dei misteri d’Italia, tanto più che dietro a questo caso sarà svelato, moltissimo tempo dopo, un intrigo di servizi segreti, mafia, omertà, amicizia tradita e quanto di più oscuro si possa immaginare.
Lo scrittore palermitano Giacomo Cacciatore ricostruisce questa vicenda drammatica e inquietante nel libro-verità “Uno sbirro non lo salva nessuno”, che ha come sottotitolo “La vera storia di Emanuele Piazza, il Serpico palermitano”, appena uscito per Dario Flaccovio Editore.
Questa “non fiction novel”, basata su atti giudiziari e testimonianze dei familiari di Emanuele, ha la prefazione di Giuseppe Pizzo, autore e inviato della trasmissione “Chi l’ha visto?” di Rai 3, nonché ex poliziotto dello SCO di Roma.
Perché Emanuele Piazza andava in giro con una lista di nomi di 136 sanguinari latitanti di Cosa nostra? Perché accanto a ogni nome era segnata una taglia milionaria? Chi lo aveva incaricato segretamente di dare la caccia ai boss? Come mai, quando Emanuele sparì, nessuno si assunse la responsabilità di quell’incarico, addirittura negandolo?
Concedendo soltanto qualche brano a una divagazione letteraria su Frank Serpico, un eroe dell’adolescenza di Emanuele, Giacomo Cacciatore, in questo libro, risponde a tutte queste domande. E le risposte sveleranno la verità su una vicenda che ancora oggi viene accostata al fallito attentato alla villa di Falcone all’Addaura, all’omicidio dell’agente di polizia Nino Agostino e di sua moglie Ida e a tanti altri casi tuttora irrisolti.
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