Cronaca

Missili su Kiev, Zelensky: “Serve una risposta forte”

I missili caduti ieri su Kiev proprio durante la visita del segretario generale dell’Onu nella capitale ucraina hanno sconvolto i paesi occidentali.

“Subito dopo la fine dei nostri colloqui a Kiev – ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky -, i missili russi sono volati in città. Cinque missili. Questo la dice lunga – ha continuato – sul vero atteggiamento della Russia nei confronti delle istituzioni globali, in merito agli sforzi della leadership russa per umiliare l’Onu e tutto ciò che l’organizzazione rappresenta. Pertanto – ha aggiunto -, richiede una risposta forte”.

L’attacco ha scatenato una reazione preoccupata in Occidente. L’alto rappresentante per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza dell’Unione Europea, Josep Borrell, si è detto “scioccato e sconvolto per gli attacchi missilistici russi su Kiev e altre città ucraine. La Russia dimostra – ha continuato in un tweet – ancora una volta il suo sfacciato disprezzo per la legge internazionale bombardando una città mentre il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres è presente, insieme al primo ministro bulgaro Kiril Petkov”.
Per il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, si tratta di “una nuova escalation che crea grande preoccupazione”. “Questa guerra – ha scritto in un tweet – va fermata subito. Pieno sostegno al popolo ucraino, ferma condanna della guerra di Putin”, ha aggiunto.

Nonostante gli sforzi diplomatici, quindi, il conflitto sul campo prosegue. In base all’ultimo aggiornamento dello Stato maggiore delle forze armate ucraine, l’esercito russo continua a svolgere “operazioni offensive” nell’area orientale per “stabilire il pieno controllo del territorio degli oblast di Donetsk e Lugansk e mantenere il percorso terrestre con la Crimea occupata”. Secondo l’intelligence britannica, la battaglia del Donbass rimane “il principale obiettivo strategico della Russia al fine di raggiungere il suo obiettivo dichiarato di assicurarsi il controllo sulle regioni di Donetsk e Lugansk”. In queste regioni “i combattimenti sono stati particolarmente pesanti intorno a Lysychansk e Severodonetsk, con un tentativo di avanzare a sud da Izium verso Slovyansk”, aggiunge l’intelligence nell’aggiornamento diffuso dalla Difesa del Regno Unito. Per Londra, però, “a causa della forte resistenza ucraina, le conquiste territoriali russe sono state limitate e raggiunte a un costo significativo per le forze russe”.

Nel frattempo, purtroppo, viene anche aggiornato il bilancio delle vittime tra i bambini: secondo l’ufficio del procuratore generale dell’Ucraina nel conflitto sono morti 219 bambini e almeno 398 sono rimasti feriti.
photocredit: agenzia fotogramma

Redazione

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