Due missili russi sono caduti sul villaggio di Przewodow, in Polonia, vicino al confine con l’Ucraina, causando due vittime. E’ quanto riportano media locali, anche se la dinamica è ancora da accertare con accuse e smentite. In particolare, il giornalista di Radio Zet, Mariusz Gierszewski, su Twitter scrive: “Due razzi vaganti sono caduti nella città di Przewodów , vicino al confine con l’Ucraina. Hanno colpito gli essiccatoi per cereali. Due persone sono morte. Sul posto sono presenti la polizia, la procura e l’esercito”. Subito dopo una precisazione: Le mie fonti nei servizi dicono che ciò che ha colpito Przewodow è molto probabilmente i resti di un missile abbattuto dalle forze armate ucraine. Se la versione con il missile russo è confermata, questo non significa automaticamente una guerra Polonia/Nato-Russia. Ci saranno sicuramente problemi diplomatici, ma questo non è l’inizio dell’attacco. Niente panico. Non c’è motivo di prendere d’assalto negozi e distributori di benzina. Il panico è un cattivo consigliere”.
Intanto il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, ha convocato d’urgenza il Comitato del Consiglio dei Ministri per la Sicurezza Nazionale e la Difesa. Immediata la reazione da parte della Russia che, tramite il ministero della Difesa, smentisce che i missili caduti sulla Polonia fossero russi, sottolineando che non sono stati compiuti attacchi vicino al confine ucraino-polacco. Anzi il ministero sottolinea che le foto dei rottami pubblicate dai media polacchi non hanno nulla a che fare con le armi russe. “Le dichiarazioni di media e funzionari polacchi rispetto alla presunta caduta di missili russi nell’area di Przewoduv sono una provocazione deliberata nel tentativo di produrre un’escalation”, sottolinea il ministero.
Il presidente polacco Andrzej Duda ha deciso di convocare il Consiglio di sicurezza nazionale domani alle ore 12. Lo rende noto su Twitter la Cancelleria della Presidenza della Repubblica polacca, aggiungendo che il presidente Duda ha avuto un colloquio urgente con il presidente americano Joe Biden. Non tardano ad arrivare le reazioni internazionali. “Oggi, ciò di cui abbiamo avvertito è accaduto molto tempo fa. Il terrore non si limita ai nostri confini nazionali. I missili russi hanno colpito la Polonia, il territorio del nostro paese amico”. Così su Instagram, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Quante volte l’Ucraina ha affermato che lo stato terrorista non si limiterà al nostro Paese? Polonia, Stati baltici… È solo questione di tempo prima che il terrore russo vada oltre. È necessario fermare il terrorista! Più a lungo la Russia si sentirà impunita, più minacce ci saranno per chiunque sia alla portata dei missili russi”, aggiunge. Per Zelensky “colpire con missili il territorio della Nato… Questo è un attacco missilistico russo alla sicurezza collettiva! Questa è un’escalation molto significativa. Dobbiamo agire. E voglio dire ora a tutti i nostri fratelli e sorelle polacchi: L’Ucraina vi sosterrà sempre! Il terrore non libererà le persone! La vittoria è possibile quando non c’è paura! Io e te non ce l’abbiamo”, conclude.
“Gli Stati Uniti sono al corrente delle notizie di stampa secondo le quali due missili russi hanno colpito una località polacca vicino al confine ucraino, stiamo verificando le notizie”. Così il generale Pat Ryder, portavoce del Pentagono in una dichiarazione alla stampa. “Al momento non abbiamo notizie confermare, ma il nostro impegno verso l’articolo 5 della Nato è chiarissimo, difenderemo ogni centimetro di territorio della Nato”, ha aggiunto.
“Allarmata dalle notizie di un’esplosione in Polonia, a seguito di un massiccio attacco missilistico russo sulle città ucraine. Estendo le mie condoglianze e il mio più forte messaggio di sostegno e solidarietà alla Polonia e ai nostri amici ucraini”. Così, su Twitter, il presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. “Stiamo monitorando attentamente la situazione e siamo in contatto con le autorità, i partner e gli alleati polacchi”, aggiunge. Quanto all’Italia, il ministro della Difesa Guido Crosetto, appena rientrato da Bruxelles, è in costante contatto con il capo di Stato Maggiore della Difesa, la sala Operativa del Comando di Vertice Interforze (COVI) e con i ministri omologhi dei principali Paesi Alleati della Nato.
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