Ministro Azzolina: “La mafia si combatte con l’istruzione”

Per i 20 anni dalla Convenzione ONU di Palermo, oltre 100 scuole e 12 case circondariali da Nord a Sud Italia hanno incontrato in videoconferenza la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina.

L’obiettivo è affrontare la pandemia utilizzando internet come risorsa per continuare la lotta contro le mafie. Un appello lanciato proprio nella prima conferenza del 15mo progetto educativo antimafia promosso dal centro studi Pio La Torre.

Hanno partecipato in qualità di relatori Lucia Azzolina, il consigliere giuridico Antonio Balsamo, il generale Giuseppe Governale, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando e Massimo Leonardo, dirigente scolastico del liceo classico Vittorio Emanuele II di Palermo. Tutti moderati dal presidente del centro, Vito Lo Monaco.

La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, dopo aver rivolto un saluto agli studenti, ha espresso soddisfazione: “Fiera di far parte di una collettività che vuol porre fine a un fenomeno che da troppo tempo ferisce brutalmente il nostro Paese. La mafia, infatti, non si sconfigge solo nei tribunali o nelle procure, ma anche tra i banchi di scuola. Gesualdo Bufalino, scrittore e insegnante, ha detto che la mafia sarà vinta da un esercito di maestre elementari e in queste parole io credo fermamente – ha affermato -. Con la videoconferenza e i temi affrontati potrete fare la differenza. Dobbiamo rivelare la natura tossica della mafia, letale per il tessuto sociale e per l’anima di queste terre”.

“Una corretta gestione dei beni confiscati alla mafia – ha dichiarato invece il sindaco Orlando -, che devono essere preservati come bene comune con finalità sociale, per mandare il messaggio che sottrarre il patrimonio illegale ai mafiosi non è solo giusto, ma conveniente, produce sviluppo e lavoro libero. Nessuno oggi può dire che costruire un’alternativa alla mafia è il compito di qualcun altro”.

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