Migranti, muore una donna per ipotermia: morto anche un neonato

Una donna arrivata su un barchino è morta al Poliambulatorio di Lampedusa per probabile ipotermia. La donna era su un’imbarcazione soccorsa, durante la notte tra martedì e mercoledì, da una motovedetta della Guardia di finanza.

Due i natanti giunti a poche miglia dal porto, con a bordo 41 e 43 persone. Nel primo gruppo, c’erano 14 donne e un minore, nel secondo invece 21 donne e 5 minori. Al momento dello sbarco degli 84 migranti è emerso subito che c’era una donna che stava male ed è stata portata al Poliambulatorio dove i medici hanno fatto di tutto per salvarla.

La Procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta a carico di ignoti, l’accusa è favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte quale conseguenza di altro reato.

C’è anche un bambino tra le vittime delle ultime traversate di migranti. Si tratta di un neonato di soli 20 giorni trovato morto sul barchino soccorso nella notte dalla Motovedetta della Capitaneria di Porto nelle acque antistanti l’isola di Lampedusa.

I medici hanno effettuato un’ispezione sul corpo del neonato e confermato che le cause del decesso sono compatibili con quanto dichiarato dalla madre al momento del soccorso, ovvero che il neonato soffriva di problemi respiratori. Nella piccola imbarcazione oltre alla mamma c’erano altre 35 persone, delle quali 8 donne e due minori. Nel corso delle visite è stato notato che due di loro risultavano ustionati e per questo sono stati curati nel pronto soccorso dell’isola.

Gli altri sono stati portati al centro di contrada Imbriacola mentre il piccolo deceduto è stato portato nella Camera Mortuaria del Cimitero di Cala Pisana.

Trecentosettantacinque persone erano giunte in serata sull’isola in 5 imbarcazioni. In una delle quali, appunto, c’era il cadavere del bambino.

All’hotspot di contrada Imbriacola si è ritornati ai numeri record. Ieri erano 1.179 e per questo la Prefettura di Agrigento ha disposto il trasferimento a Porto Empedocle con il traghetto di linea Cossydra di una parte dei migranti sbarcati.

Il bambino dovrebbe essere spirato – ma sarà necessario avere la conferma dall’ispezione cadaverica – per un malore. Il corpo non presenterebbe infatti segnali di violenza, aggressioni o incidenti.