Salvati 5.000 migranti, altri 8.500 stanno sbarcando nei porti siciliani
Esodo senza fine. Nella giornata di ieri, al largo delle coste libiche, sono stati salvati oltre 5.000 migranti, mentre altri 8.500 al momento si trovano a bordo delle navi dei soccorritori che stanno facendo rotta verso i porti italiani.
Il salvataggio di ieri
I cinquemila migranti soccorsi ieri navigavano a bordo di cinque barche e 18 gommoni. A trarli in salvo la Guardia Costiera e alcune organizzazioni non governative con l’aiuto di alcuni rimorchiatori “dirottati” per i soccorsi.
Gli 8500 soccorsi negli ultimi due giorni, si trovano adesso a bordo di 14 navi: sei di queste hanno già fatto ingresso o stanno per entrare in porti di Sicilia e Calabria, le altre otto sono ancora in navigazione a largo delle coste italiane.
Arrestato un somalo a Lampedusa
È di oggi inoltre la notizie che un uomo di nazionalità somala è stato arrestato a Lampedusa con l’accusa di torture e omicidi. L’uomo, 23 anni, è stato indicato alla polizia italiana da una serie di persone arrivate nell’isola il 27 maggio scorso. Gli abusi sarebbero stati commessi sulle coste libiche tra quanti attendevano di imbarcarsi.
L’uomo è accusato di associazione per delinquere armata, di carattere transnazionale, dedita a commettere reati contro la persona, in particolare tratta di esseri umani, sequestro di persona, violenza sessuale, omicidio aggravato e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
L’arrestato, a Lampedusa, avrebbe minacciato le sue vittime, anche minorenni, al fine di convincerle a non denunciarlo alla polizia Italiana. L’uomo è stato trasferito nel carcere di Agrigento.
Caldo e paura per le malattie
Le forze dell’ordine e gli operatori che si trovano in banchina in attesa degli sbarchi, sono preoccupati per il potenziale diffondersi di malattie. Su 167 sbarcati venerdì a Pozzallo tanto per citare un caso 97 hanno la scabbia. I pronto soccorso, già di suo intasati, sono oberati dopo il trasporto degli immigrati post sbarco.
Si teme anche per alcune malattie che erano ormai debellate e che tornano a fare capolino come la tubercolosi, di cui si sono registrati diversi casi.