Cronaca

Mario Francese, il ricordo a Palermo del giornalista ucciso dalla mafia

Il giornalista Mario Francese è stato ricordato questa mattina a Palermo con una cerimonia che si è svolta sul luogo dell’agguato, in viale Campania.  L’iniziativa, come accade dal 2006, è stata organizzata dal Gruppo siciliano dell’Unci – Unione cronisti italiani (Gruppo di specializzazione della Fnsi-Assostampa).

La sera del 26 gennaio 1979 Mario Francese stava tornando a casa dopo aver lasciato la redazione del Giornale di Sicilia. A pochi metri dalla sua abitazione venne assassinato da Leoluca Bagarella, killer dei corleonesi sui quali il cronista aveva scritto i primi pezzi sullo sbarco a Palermo, svelando per primo le mosse della cosca guidata allora da Luciano Liggio.

“Parlare di Mario Francese significa parlare della migliore storia del giornalismo in Sicilia – ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci – perché il cronista del Giornale di Sicilia è stato uno dei primi a intuire i cambiamenti all’interno di Cosa nostra e a descrivere l’ascesa al vertice dei corleonesi e le collusioni con i colletti bianchi, pubblicando, con coraggio, nomi e cognomi dei responsabili. Una scelta che ha pagato con la vita. In una giornata come questa rinnovare il ricordo non è uno sterile esercizio di retorica, ma uno stimolo per tutti noi a riflettere a fondo sul ruolo strategico che l’informazione libera deve ricoprire all’interno della società come presidio stabile di legalità e di democrazia».   

Alla cerimonia di oggi erano presenti i figli del cronista ucciso, Massimo e Giulio, il sindaco Leoluca Orlando, il prefetto Giuseppe Forlani. Per il Gruppo cronisti siciliani erano presenti il presidente Giuseppe Lo Bianco, e Leone Zingales, componente del Consiglio direttivo e organizzatore dell’evento. La cerimonia si è svolta in due momenti per evitare assembramenti e nel rispetto delle norme di prevenzione del Covid.

“Mario Francese resta un modello per tutti i giornalisti e per coloro che hanno intenzione di intraprendere questa professione che ovviamente è molto cambiata in questi anni – dice Roberto Ginex, segretario regionale Assostampa Siciliana – il ricordo è fondamentale perché con esso si esercita la memoria che per noi è un dovere civile”.

“Per la prima volta dopo 42 anni – ha osservato Leone Zingales, che 15 anni fa propose al Comune la collocazione di un cippo per commemorare Francese sul luogo dell’omicidio – manca nel giorno dell’anniversario la moglie di Mario Francese, Maria Sagona, mamma di Giulio, Fabio, Massimo e Giuseppe, che ci ha lasciati poco tempo fa. Quasi tutte le commemorazioni l’hanno vista presenziare il 26 gennaio in viale Campania. Ricorderemo sempre questa donna forte, composta, umile, mai sopra le righe, così come ricorderemo sempre Giuseppe Francese, il più piccolo dei figli di Mario e Maria, che ha contribuito con le sue ricerche al lavoro degli inquirenti per fare luce al caso”.

“A 42 anni di distanza dalla sua morte – ha dichiarato Orlando -, ricordiamo ancora Mario Francese, cronista vittima di un tempo in cui raccontare la mafia era raccontare del legame fra criminali e politica, raccontare l’intreccio fra affari e politica. È anche grazie al lavoro di Francese e di tanti giornalisti Palermo è oggi più libera dal giogo criminale”.

“Mario Francese – sottolinea l’assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana Samonà – è stato, è e sarà da esempio ai moltissimi colleghi giornalisti che auspicano di avere il suo acume e la sua impavidità, diventando cronisti schietti, capaci di raccontare i fatti, girare la penna nelle piaghe putrescenti della società, denunciare il crimine sempre e comunque, proprio come lui. Sull’indimenticabile figura di questo grande giornalista sembra cucito addosso un aforisma di William Shakespeare che, così, recita: ‘I vigliacchi muoiono molte volte prima della loro morte. L’uomo coraggioso non ha esperienza della morte che una volta sola’. Mario Francese apparteneva alla seconda categoria”.

Oltre la testimonianza sul luogo dell’agguato, alle 11 si è svolto un evento online per cercare di mettere insieme la memoria del cronista ucciso con l’attualità e i cambiamenti del mestiere di giornalista: “Leggi bene le carte e parla con la gente. Un insegnamento valido anche per chi racconta una pandemia”.

È questo infatti il tema del webinar organizzato dalle sezioni di Siracusa di Assostampa e del Gruppo Cronisti Siciliani che sarà visibile a tutti, sulle pagine Facebook di Assostampa Sicilia, Assostampa Siracusa, Odg Sicilia e sulla piattaforma Zoom per i colleghi iscritti per i crediti formativi.

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