Maltrattamenti su moglie e figli sotto effetto di alcol e droghe
Nel pomeriggio di giovedì 15 giugno 2023, su delega di questa Procura distrettuale, che ha diretto le indagini, personale della Polizia di Stato della Sezione di Polizia Giudiziaria ha tratto in arresto, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Catania, il cittadino italiano R.A., di anni 46, per il delitto di maltrattamenti in famiglia contestati come commessi ai danni della compagna e dei loro figli, con l’aggravante di aver commesso il fatto in presenza e quindi in danno di figli minori.
In particolare, l’uomo, con condotte reiterate anche quotidianamente, il più delle volte sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e di alcol, avrebbe ingiuriato, minacciato di morte e percosso la compagna alla presenza della figlia minore, la quale sarebbe intervenuta per difendere la propria madre.
A causa dei continui litigi, l’indagato aveva acconsentito ad allontanarsi dall’abitazione familiare per qualche giorno, ma il 4 aprile u.s., nel corso della notte, avrebbe fatto rientro in casa pretendendo dalla compagna la consegna di denaro al fine di potere acquistare ulteriori bevande alcoliche; nonostante l’avvenuta consegna dell’importo di venti euro, poco dopo avrebbe fatto nuovamente ritorno in casa e colpito uno dei figli con un pugno al volto e minacciato con un coltello la compagna alla presenza della loro figlia minore, che avrebbe assistito in lacrime. Nella circostanza, soltanto l’intervento delle Volanti della Polizia di Stato, richiesto da alcuni vicini, avrebbe impedito il degenerare degli eventi, atteso che l’indagato, brandendo la predetta arma, si era barricato in cucina ove frattanto si era nascosta la compagna: gli agenti intervenuti, dopo aver sfondato la porta, avevano posto in sicurezza la persona offesa e ricondotto temporaneamente alla ragione l’esagitato.
Nel corso della successiva attività d’indagine delegata alla Sezione di P.G. emergeva che, dopo una settimana circa di apparente tranquillità, l’indagato avrebbe ripreso a porre in essere condotte violente e a proferire gravissime minacce di morte rivolte alla compagna, costringendo l’intero nucleo familiare a vivere in un clima di terrore e di paura. Il nucleo familiare, al fine di sottrarsi a detto regime di vita, si era allora trasferito presso le abitazioni di altri familiari, ma la predetta decisione avrebbe scatenato ulteriori reazioni iraconde dell’indagato, il quale avrebbe inviato alla compagna centinaia di messaggi contenenti gravissime minacce di morte.
Dopo le formalità di rito l’uomo è stato condotto presso la casa circondariale di piazza Lanza a disposizione dell’A.G.