Maltempo Sicilia, sei milioni dalla Regione: intervento dell’esercito
Maltempo Sicilia. Dopo i pesanti disagi causati dalle forti piogge della scorsa settimana, si aggiungono quelli delle scorse ore, il maltempo ha infatti continuato a flagellare la Sicilia orientale.
Per arginare l’emergenza sono in arrivo sei milioni di euro destinati dalla Regione a favore delle Province e dei Comuni che hanno subito pesanti danni dall’alluvione di questi ultimi giorni.
Sono i primi provvedimenti decisi dal governo regionale, convocato d’urgenza questo pomeriggio a Palazzo d’Orleans dal presidente Nello Musumeci, allargato ai dirigenti della Protezione civile, dell’Ambiente, della Programmazione, del Bilancio e della Struttura contro il dissesto idrogeologico.
Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci domani si recherà in alcune delle zone alluvionate nel Siracusano e nel Ragusano mentre prosegue, nel frattempo – da parte dei tecnici della Protezione civile regionale e dei Comuni – il censimento dei danni nei territori colpiti dal maltempo.
Le ultime operazioni di soccorso hanno visto coinvolti elicotteri della Capitaneria di porto di Catania e dei Vigili del fuoco, per il recupero di alcune persone rimaste isolate nelle proprie abitazioni.
“Man mano che passano le ore – evidenzia il governatore – si fa sempre più ampia l’area coinvolta nelle Province di Enna, Catania, Ragusa e Siracusa.
Ho già sentito telefonicamente i sindaci e sono in continuo contatto con il capo della Protezione civile regionale. Conto, entro mercoledì, di potere avere una relazione, quanto più completa possibile, per potere deliberare in Giunta la richiesta dello stato di emergenza da trasmettere al governo centrale”.
Maltempo Sicilia: situazione difficile e drammatica soprattutto per le aziende
“La situazione – sottolinea il governatore – è davvero difficile e drammatica, migliaia di aziende, soprattutto agricole, sono in ginocchio. Bisogna subito dare un segnale concreto, ai sindaci ed alla gente colpita, affinchè non si sentano soli”.
In particolare, il governo ha deciso che un milione di euro, dai fondi di bilancio, sia destinato agli enti locali colpiti dalla calamità da utilizzare in lavori di somma urgenza per rimuovere le macerie e ripristinare la viabilità nelle strade di particolare interesse provinciale e comunale.
Altri cinque milioni di euro serviranno per il ripristino delle infrastrutture danneggiate. Queste ultime risorse sono prelevate dal Fondo di sviluppo e coesione, attraverso la Struttura contro il dissesto idrogeologico guidata dallo stesso presidente della Regione. Gli interventi saranno coordinati dal dipartimento regionale della Protezione civile.
“Alle Province e ai Comuni alluvionati assegneremo sessanta giorni di tempo per presentare i progetti esecutivi, altrimenti perdono il finanziamento”, avverte il presidente Musumeci. “Le esperienze passate ci dicono che i tempi di certa burocrazia spesso non sono compatibili con le urgenze dettate dalle necessità della gente e del territorio.
Un muro crollato, una strada dissestata non debbono rimanere per anni in quelle condizioni. Servono tempi certi. Peraltro, se gli enti locali non dovessero avere sufficiente personale tecnico in organico, potranno benissimo procedere con l’affidamento di incarichi esterni.
Proclamato lo stato di calamità
Nelle scorse ore ho parlato con i sindaci dei Comuni colpiti ed ho assicurato la vicinanza della Regione. Ma dobbiamo pensare anche alle aziende danneggiate.
E qui serve l’intervento urgente del governo di Roma. Per questo, abbiamo proclamato oggi stesso lo stato di calamità e chiesto al governo centrale di dichiarare l’emergenza.
Se ai nostri provvedimenti aggiungiamo quelli che dovrebbero arrivare dalla Capitale, credo che avremo la possibilità di ridare un minino di serenità ai territori devastati. Certo, quanto accaduto deve farci riflettere sulla attenzione che nel passato hanno avuto le istituzioni per la tutela del territorio.
Una condotta irresponsabile! Per questo tre mesi fa abbiamo istituito l’Autorità di bacino, attesa da tanti anni: servirà a programmare e gestire gli interventi nel complesso sistema fluviale dell’Isola, del quale nessuno sembra essersi mai occupato.
Nel frattempo – conclude il governatore – ho disposto delle indagini per possibili recenti omissioni da parte di alcuni funzionari e dirigenti dell’amministrazione regionale. Ma di questo non mi sento di parlare. Almeno per ora”.
Accelerare monitoraggio dell’Anas di ponti e viadotti dell’Isola
Muso duro del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci nei confronti dell’Anas per i tempi lenti nel monitoraggio di autostrade, ponti e viadotti dell’Isola.
Facendo seguito alla riunione tenutasi lo scorso 24 agosto a Palazzo d’Orleans – e relativa all’urgente ricognizione dello stato di conservazione e manutenzione delle infrastrutture viarie siciliane – il governatore ha sollecitato, ai vertici dell’Ente nazionale per le strade, una relazione sulle attività di verifica effettuate e sulle iniziative già intraprese in merito. Musumeci ha chiesto anche la copia della certificazione attestante il collaudo statico delle autostrade.
“Se l’Anas non è nelle condizioni di assicurare il monitoraggio in tempi brevi – afferma il governatore – ce lo dica con chiarezza. Troveremo un’altra soluzione”.
L’intervento dell’esercito per liberare le strade e portare e assistere la popolazione
L’Esercito, protagonista dei soccorsi sin dalle prime luci dell’alba di venerdì scorso, è stato ringraziato per l’intervento a favore delle comunità locali, grazie alle donne e agli uomini della brigata “Aosta” a Scordia e Palagonia.
Nel frattempo, militari del 62° reggimento fanteria di Catania stanno offrendo generi di conforto alimentare ad alcuni abitanti di Scordia bloccati nelle proprie case dal fiume di fango che si è riversato sulle strade.
Prosegue da venerdì il lavoro dell’Esercito per ripristinare la viabilità in provincia di Catania.
La brigata “Aosta”, grazie all’intervento di assetti specialistici del 4° reggimento genio e all’opera dei fanti del 62° reggimento, lavora incessantemente per consentire alla popolazione dei comuni di Scordia e Palagonia il ritorno alla normalità.
Strade trasformate in fiumi di fango, torrenti diventati paludi e piazze trasformate in laghi, sono il triste scenario in cui opera L’Esercito che ha schierato sul campo 1 escavatore, 2 terne ruotate, 2 miniescavatori per raggiungere i vicoli più impervi dei paesini della piana di Catania e 1 pala gommata.
Le sinergie che l’Esercito è riuscito a mettere in campo hanno coinvolto le comunità locali. In queste ore, infatti, cittadinanza e soldati della brigata “Aosta”, stanno unendo le proprie forze per accelerare i tempi di ripristino di vie e strade.
Le capacità tecniche del personale ed i mezzi in dotazione all’Esercito garantiscono il prezioso intervento in caso di pubblica utilità e per la tutela dell’ambiente.
In particolare, i reparti genio, grazie alle esperienze maturate nelle missioni estere ed all’elevata connotazione “dual-use” (capacità di cooperare con le autorità civili a favore della cittadinanza e quella operativa espressa nei teatri operativi), operano a favore della comunità nazionale sia in caso di pubbliche calamità, sia per la bonifica dei residuati bellici ancora ampiamente presenti sul territorio italiano.