Mafia. Processo Perseo, 5 condanne

La sesta sezione della Corte d’appello ha condannato cinque imputati del processo alle cosche mafiose scaturito dall’operazione Perseo, indagine nata da un maxi blitz dell’Arma che, nel 2008, portò al…

{jumi [code/google200x200.html] }

di redazione

La sesta sezione della Corte d’appello ha condannato cinque imputati del processo alle cosche mafiose scaturito dall’operazione Perseo, indagine nata da un maxi blitz dell’Arma che, nel 2008, portò all’arresto di 98 tra capi e gregari di Cosa nostra accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione e traffico di droga.
La pena più alta (16 anni) è stata inflitta al boss Benedetto Capizzi che in primo grado aveva avuto 20 anni. Confermata la sentenza del Tribunale di Palermo per Nino Spera che aveva avuto 16 anni, Rosario Carella e Vincenzo Rizzo, due imprenditori che avevano negato di aver subito estorsioni, che avevano avuto 4 mesi ciascuno.
Ridotta da dieci a otto anni la condanna per Vincenzo Di Maria, che con il meccanismo sella continuazione dovrà scontare 12 anni per una precedente sentenza. La corte ha invece dichiarato nulla la condanna a 3 anni e 4 mesi per Sergio Rosario Flamia, disponendo la trasmissione degli atti in procura.
Tutti rispondevano, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione e favoreggiamento.
Il processo nasce da un maxi blitz dei carabinieri del comando provinciale di Palermo, effettuato il 16 dicembre 2008, che portò in carcere quasi un centinaio di capimafia e gregari di Palermo e della provincia, in particolare dei mandamenti di Monreale e San Giuseppe Jato. Territori in cui si verificarono una serie di attentati incendiari ed estorsioni contro imprenditori e commercianti.