Dopo il tentativo di asportazione dello sportello automatico nella sede di viale Nitta a Librino, il grande quartiere della periferia Sud di Catania, è senza ufficio postale, e lo sarà a tempo indefinito.
Un quartiere così esteso e popoloso, con almeno 40 mila residenti, e stime di almeno il doppio di abitanti effettivi, non può restare senza un servizio fondamentale. Per questo il Comitato Librino attivo, venuto a conoscenza della possibilità di ovviare alla situazione con un servizio mobile, fa sua la richiesta del sindacato della Federazione Nazionale Comunicazioni FNC UGL inviata il 9 febbraio a Poste Italiane per consentirne l’uso fino al ripristino dei locali.
La soluzione prospettata dai lavoratori postali, che ci risulta essere in uso attualmente in alcuni piccoli comuni dell’entroterra, consentirebbe agli abitanti di Librino di accedere serenamente ai servizi: per moltissimi residenti a Librino i servizi bancari offerti da Poste italiane sono anche gli unici per accedere ai propri risparmi.
Il tentativo di furto, operato da un uomo proveniente da Belpasso e già conosciuto alle forze dell’ordine, e prontamente sventato dai carabinieri grazie alle pronte segnalazioni degli abitanti della zona che hanno subito allertato i numeri di emergenza, mette ancora una volta in evidenza una fragilità nell’erogazione dei servizi essenziali che caratterizza Librino e altre periferie. In queste ore di smarrimento per moltissimi utenti che, ignari della chiusura, si recano all’ufficio con una intera facciata divelta, l’alternativa è l’ufficio di Via Zia Lisa, impossibile da raggiungere senza un mezzo di trasporto, che è già saturo.
E dove, si legge nella nota sindacale di FNC UGL, le lunghe attese hanno spesso portato all’esasperazione di molti utenti con scontri, anche fisici, che hanno coinvolto il personale costretto a una mole di lavoro immane. Una situazione che, al di là dell’emergenza, suggerisce la necessità di un potenziamento del servizio con l’aggiunta almeno di un secondo ufficio postale a Librino.
Nell’attesa rivolgiamo fiduciosi il nostro appello a Poste Italiane per mettere in funzione quella che a noi sembra l’unica alternativa reale e rapida per affrontare l’emergenza.
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