Letta, Lagalla e i voti della mafia. Miceli, “Lagalla mente ai cittadini”
“Mente quando dice che la sua parte politica apprezza il reddito di cittadinanza, proprio mentre tutte le forze che lo sostengono lo vogliono abolire e lo bollano come “cultura assistenzialista”, “metadone di stato”, “paghetta offensiva”, “soldi rubati da chi non fa una mazza”.
Per non parlare di Schifani che proprio davanti a Lagalla ha definito “parassita” chi percepisce il reddito di cittadinanza. Il reddito di cittadinanza è una misura perfettibile ma fondamentale in questo momento di grande crisi economica e di avanzamento della povertà. Inoltre, allo stesso modo, mente quando dice di non volere i voti dei mafiosi.
C’era un modo di dirlo, lanciando un messaggio inequivocabile, non accettare pubblicamente l’appoggio dei condannati per reati connessi alla mafia Cuffaro e Dell’Utri. Invece con il primo si sono abbracciati sul palco. Il secondo è bastato facesse un endorsement nei suoi confronti dall’hotel delle Palme perché si ritirassero 4 candidati del centro destra. E lui non mi pare proprio abbia mai rifiutato questo gradimento”, aggiunge.
“Lagalla è appoggiato da una accozzaglia litigiosa che non fa altro che impegnarsi in nomine e spartizioni di ruoli e poltrone che non avranno mai proprio perché non sta producendo neanche una proposta per Palermo, che ha fame di concretezza e impegni reali”.
“Infatti, è nella massima coesione che io e la coalizione che mi sostiene stiamo elaborando e proponendo interventi e modalità di governo che piacciono ai cittadini: abbiamo messo al centro la partecipazione e competenze, lasciando fuori tutti insieme ogni ombra e oscurità di dubbia provenienza”.