Le Vie dei Tesori a Palermo da oggi fino al 4 novembre: l’itinerario
Palermo aggiunge siti nuovi e diversi a ogni edizione de Le Vie dei Tesori: quest’anno sono addirittura 130, tra siti visitabili con un unico coupon da 1 euro, e diciotto luoghi aperti su prenotazione.
Cinque weekend compresi tra il 5 ottobre e il 4 novembre nella città Capitale Italiana della Cultura 2018. Il festival che da dodici anni “racconta” il capoluogo siciliano, ritorna a casa, dopo un entusiasmante tour che lo ha portato in altre otto città siciliane con oltre 70.000 spettatori.
Segno evidente che la formula de Le Vie dei Tesori a Palermo è stata costruita con cura ed è apprezzata dal pubblico di ogni età. Uno storytelling accurato che mette in rete di tutto e di più: mostre, terrazze, campanili, chiese sconosciute, palazzi privati, giardini, ex fabbriche, manifatture artigiane. Il tutto grazie anche alla sinergia tra oltre cento tra istituzioni, associazioni e partner.
Le Vie dei Tesori a Palermo: volontari e studenti che partecipano all’Alternanza Scuola Lavoro
La nuova avventura palermitana de Le Vie dei Tesori si apre oggi e si appoggia come sempre sul patrimonio umano di volontari e studenti che partecipano all’Alternanza Scuola Lavoro.
E su una bella vetrina tecnologica visto che è nato il portale www.leviedeitesori.it, con esaurienti schede dei luoghi in italiano e in inglese, navigabile e adattato a ogni dispositivo. Qui si trova anche la piattaforma di booking e ticketing che consente di acquistare i coupon.
Ma quali sono i 130 luoghi di Palermo? Un unico, enorme museo diffuso che offre luoghi inediti: ad iniziare dall’ex aeroporto militare di Boccadifalco, voluto dai Florio e tra i più antichi d’Italia. Saranno attivi due percorsi diversi, uno che si visita con i coupon e comprende uno dei bunker della guerra, l’hangar storico dell’Aeroclub e una mostra fotografica sull’aeroporto; e un secondo (su prenotazione) più approfondito che prevede una navetta che condurrà nei luoghi più lontani dall’ingresso, alla scoperta di altri due bunker, della Torre di controllo e di Villa Natoli.
Da Villa Naselli all’abitazione di Pino Puglisi
E veniamo agli altri luoghi. La camera dello scirocco di Villa Naselli (aperta sabato e domenica); una zona di refrigerio a Fondo Minciulla, scavata nella roccia da cui si intravede l’ingresso a un qanat (un canale che venne costruito per portare acqua in superficie): per anni è stata proprietà di una famiglia mafiosa e nel 1980 fu sequestrata.
Aprono per la prima volta le porte l’Istituto Gonzaga con la cappella e l’antica biblioteca che racchiude la memoria della Compagnia di Gesù; l’Istituto Padre Messina dove si racconta l’esperienza del “pazzo di Dio”; l’Ordine degli Architetti che mette a disposizione i saloni affrescati di Casa Florio all’Olivuzza.
Nell’anno in cui cade il venticinquennale dell’omicidio di Padre Puglisi, il festival inserisce nel circuito sia l’abitazione del sacerdote ucciso a Brancaccio (oggi museo della memoria); che il No Mafia memorial appena nato sul Cassaro, che il Giardino della Concordia di Pallavicino, colorato omaggio alle vittime di tutte le violenze.
Tante chiese tra i 130 luoghi
Le chiese: ormai non si contano più cappelle, oratori, cripte; parecchie sono aperte sabato e domenica, ma oggi saranno già visitabili la sconosciuta chiesa di Santa Venera arrampicata su una porzione di antiche mura sopravvissute alla Kalsa; la chiesa e il chiostro della Magione che aspirano ad entrare a breve nel percorso arabo normanno dell’UNESCO. San Giovanni dei Lebbrosi e Sant’Antonio Abate, l’anno scorso tra i siti più amati. Le chiese barocche: la piccola e dimenticata dei Tre Re; il gioiello nei mercati, ovvero la Madonna della Mercede, nel cuore del Capo e il Carmine Maggiore con la sua cupola maiolicata, dentro Ballarò.
E poi ancora: Sant’Angelo Custode; l’imponente San Francesco di Paola, e la delicata Chiesa della Pinta con gli stucchi dei Serpotta, tutte e due fresche di restauro; il Santissimo Salvatore, danneggiata dai bombardamenti e recuperata, Santa Maria degli Agonizzanti, creata dai frati che assistevano i condannati a morte e anch’essa appena restituita. Nella borgata dell’Acquasanta, da oggi si scoprirà l’ex lazzaretto secentesco poi Manifattura tabacchi. E ancora l’Istituto Florio Salamone o il museo del tesoro di santa Rosalia, arrampicato su Monte Pellegrino e inaugurato appena due mesi fa.
Musei
Aprono le porte i musei scientifici, con l’aiuto dell’Università: il Museo Margherita Hack, dentro l’istituto Crispi – Damiani Almeyda, con i suoi strumenti d’epoca per esperimenti di fisica e chimica; il museo Doderlein che racconta la Sicilia di un secolo e mezzo fa; i due dipartimenti di Architettura, uno con le tavole didattiche di Giovan Battista Basile e l’altro con il modellino in scala della Mole Antonelliana.
Si scoprirà, poi, un’ala inedita e sconosciuta dell’Albergo delle Povere, con la chiesa, il chiostro, gli archivi, gli antichi lavatoi; e la parte dove funzionò l’Opificio della seta, con le vasche per la decantazione e bollitura dei bachi da seta. Al liceo Vittorio Emanuele, le nobili famiglie palermitane aprono già da qualche anno i palazzi privati: nella lista già lunga, ecco ancora Villa Pottino che ospiterà la prima delle (cinque, una a weekend) visite guidate d’autore; poi Villa Zito, oggi museo, Villa Lanterna Gravina all’Acquasanta, e il Villino Florio, vero tripudio liberty. La lista è veramente infinita, e la maggior parte dei luoghi è aperta dalle 10 alle 17.30, ma è sempre meglio controllare sul sito www.leviedeitesori.it.
Diciotto luoghi su prenotazione
Sono i siti più richiesti e per i quali è facile che si formino lunghe code d’attesa. Quest’anno diciotto di questi luoghi si potranno visitare soltanto tramite prenotazione (sempre sul sito). E’ già visitabile da oggi l’elegante e del tutto inaspettato giardino di Villa Tasca.
Sarà presentata da Artficial, la start up che ha in atto un progetto di valorizzazione del patrimonio artistico e culturale attraverso nuove tecnologie.
Pronta l’esatta riproduzione digitale del Satiro danzante di Mazara del Vallo, ma soltanto in diciotto luoghi su prenotazione: realizzata in fibra di mais, in tante repliche esposte nel giardino della villa storica che per la prima volta si trasforma in museo en plein air.
Non finisce qui
E ancora, la catacomba di San Michele Arcangelo, sotto Casa Professa; la storica sede della fabbrica Terranova, nel cuore di Ballarò. Palazzo Branciforte con il suo Monte di Pietà; Palazzo Utveggio, disegnato dal Basile. Le sorgenti naturali del Gabriele, il “tempio dell’acqua”.
Tra gli altri siti – già prenotabili – ci sono la collezione di ceramiche Athena (visite solo sabato dalle 16 alle 18); lo Stand Florio (solo domenica); i depositi della GAM (sabato e domenica, mattina e pomeriggio); il Grand Hotel Piazza Borsa (solo la domenica, dalle 10,45 alle 17,30); il Miqveh (dal prossimo weekend); le le fabbriche artigianali Anice Tutone (sabato e domenica) e Morettino (prossimo weekend); la Banca d’Italia e il Monastero di Santa Caterina aprono nel terzo weekend del festival.
Le Vie dei Tesori aprono quest’anno anche i Qanat arabi e il carcere Ucciardone con una vista teatralizzata, ma sono già siti sold out.
L’itinerario contemporaneo
Secondo anno per l’Itinerario Contemporaneo, curato da Paola Nicita: una selezione di esposizioni e di luoghi, dove giovani guide creeranno una speciale unione tra l’opera e il pubblico. Spazi privati, non sempre fruibili o accessibili, vissuti come luoghi aperti alla sperimentazione e al confronto.
I Magazzini di tessuti Parlato ospitano un progetto dell’artista Isabella Ducrot che ha avviato un suo racconto impalpabile sulle antiche bende dei monasteri tibetani. I tre piani più il sotterraneo di Palazzo Oneto di Sperlinga ospitano le mostre dei giovani studenti dell’Accademia di Belle Arti.
Riapre Casa Spazio con le proposte dei colleghi marchigiani di Casa Sponge. Le Mosche continua nelle sue “indagini” sul corpo, e Minimum Studio sta già ultimando un suo cartellone, un’esposizione diversa per ognuno dei cinque weekend. Quest’anno i cinque luoghi dell’Itinerario saranno visitabili con lo stesso coupon dei luoghi e – tranne l’eccezione dei Magazzini Parlato – saranno aperti di sera, dalle 18 alle 22.
Inoltre, Palazzo Asmundo propone invece un’inedita esperienza che tocca tutti e cinque i sensi: ogni venerdì e sabato alle 19 aperitivo tra le collezioni storiche e con vista sulla Cattedrale. Oppure alle 21 una cena di gala vista Cattedrale che guarda alla cucina dei monsù, i cuochi francesi delle famiglie blasonate. Un tuffo nella Palermo nobile del bel tempo che fu, sentendosi per poche ore, gentiluomini e dame.
Le passeggiate
Le passeggiate de Le Vie dei Tesori ormai sono un segno distintivo del festival, un passo in più rispetto allo storytelling dei luoghi. Condotte da botanici, giornalisti, appassionati, geografi, professori, saranno circa cento, suddivise (e spesso replicate) nelle cinque settimane a Palermo.
Si va da monte a mare, da verdi riserve a colorati mercati, da vicoli a palazzi, in virtuale compagnia di cavalieri o donne di malaffare, eretici o speziali.
Questo weekend si potrà scegliere: se si vuole andare fuori porta, ecco gli itinerari a Casaboli, dove si arriva da Pioppo, in compagnia dei Forestali; si può salire fino al santuario di Montepellegrino o scendere dentro grotta Conza, a poca distanza dalla borgata di Tommaso Natale.
Per chi vuole restare in città, gli esperti guideranno alla scoperta dello scomparso mercato dei Lattarini o di quello attuale e multietnico di Ballarò.
E i bambini…
Sarà un simpatico elefantino nano, LIO, a accompagnare i bambini de Le Vie dei Tesori, nelle speciali visite guidate su misura in collaborazione con Babyplanner.it.
Cinque luoghi dove le famiglie con bambini saranno assolute protagoniste, con ingresso prioritario, una family card dedicata, giochi di enigmistica e una caccia al tesoro – con tanto di “book” che ogni bimbo potrà riempire, divertendosi e imparando – alla chiesa dell’Origlione, Palazzo Asmundo, Teatro Biondo, Archivio comunale ed ex Mulino di Sant’Antonino.
Oltre a questi, c’è un progetto didattico per le scuole. Verranno proposte – in tutti i giorni della settimana e non solo nei weekend – differenti esperienze artistiche e culturali da associare alle visite dei “tesori”.
Nelle piazze Castelnuovo, Marina, Bellini e Verdi, ci saranno 4 gazebo dove bambini e ragazzi potranno partecipare a laboratori su Teatro dei Pupi, palazzi del ‘700, la scuola dei Serpotta e le maioliche.