Le misure della Regione per affrontare l’emergenza rifiuti

Le misure della Regione. Il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci ha tenuto una conferenza stampa a Catania per discutere delle prossime mosse in programma per la soluzione del problema dei rifiuti. Nell’incontro che si è tenuto sabato 11 gennaio presso il PalaRegione di Catania, Musumeci ha aggiornato i giornalisti riguardo i nodi principali della questione.

Le misure della Regione, Musumeci “Bisogna ridimensionare il potere dei privati”

“L’emergenza che abbiamo conosciuto quando ci siamo insediati due anni fa non c’è più, rimangono ancora dei nodi soprattutto nella rete locale, ma anche quelli sono convinto che verranno presto rimossi.” Secondo quanto affermato dal presidente Musumeci, la Giunta di governo ha previsto la costruzione di nuovi impianti, sia nella Sicilia Occidentale che in quella Orientale. Per questi interventi sono stati stanziati complessivamente 147 milioni di euro.

Le misure della Regione

Le Società per la Regolamentazione del servizio di gestione Rifiuti stanno individuando i siti adatti per la realizzazione delle strutture di smaltimento e trattamento dei rifiuti. In Sicilia Orientale, il commissario straordinario che ha sostituito le SRR locali ha individuato 3-4 aree adatte ad ospitare gli impianti. “Se tutto va secondo i piani, entro un mese potremo dire che in Sicilia si lavora a 8-10 siti pubblici. Così togliamo l’oligopolio dei privati. Privati che possono e devono continuare a lavorare, ma il pubblico deve essere prevalente nel settore. Se si fosse agito in questa direzione 10-20 anni fa oggi la situazione sarebbe diversa.”

Secondo il presidente della Regione, la burocrazia e la legislazione vigente non aiutano le amministrazioni che desiderano accelerare la spesa pubblica per la soluzione dei problemi legati allo smaltimento dei rifiuti.

“Servirebbero delle procedure speciali, ma noi stiamo lavorando con procedure ordinarie. Pensate che pochi giorni fa abbiamo inaugurato un impianto che era stato avviato dalla precedente amministrazione nel 2013. Noi invece contiamo di concludere la preparazione dei nostri impianti in un ciclo di tre anni.”

Le misure della Regione

La raccolta differenziata in Sicilia è passata dal 16% al 40%

Un grande passo avanti è stato registrato per quanto riguarda l’incidenza della raccolta differenziata, che è passata dal 16% al 40%. “Questo comporta una forte riduzione della quantità dei rifiuti che arrivano alle discariche. C’è anche una maggiore consapevolezza sul tema da parte di sindaci e cittadini. Tutto il resto è un polverone che viene sollevato, per aiutare chi è difficile capirlo, ma lo scopriremo nelle prossime settimane.”

Il presidente della Regione è intervenuto anche sul caso Oykos, l’impianto di smaltimento privato costruito a ridosso dei centri abitati di Motta Sant’Anastasia e Misterbianco. “Si tratta di un’offesa al buon senso. Ci siamo rivolti all’Anac per verificare la presenza di condotte illecite. Allo stesso tempo l’Arpa ha iniziato un monitoraggio della durata di qualche settimana, per accertare la presenza o meno di un disagio olfattivo per i cittadini della zona. Infine abbiamo chiesto la rivalutazione della Via, la valutazione di impatto ambientale, che non veniva realizzata da 10 anni a questa parte, una cosa che mi allarma. Sono convinto che questo impianto così vicino ai centri abitati non possa continuare a lavorare.”

Va avanti l’iter del Piano Regionale per i Rifiuti

Prosegue l’iter legislativo del Piano Regionale per i Rifiuti, che è stato votato dalla Giunta Musumeci e sottoposto alla Commissione impatto ambientale che lo ha approvato con una serie di prescrizioni. “L’iter è ancora lungo,” – ammette il Presidente della Regione – “ma finalmente possiamo dire che la Regione ha un piano ben definito che possa costituire un punto di riferimento sicuro per evitare il caos e la disorganizzazione che purtroppo regnano da vent’anni.”

Il Ministero dell’Ambiente ha espresso alcune osservazioni in merito al Piano; in particolare, da Roma hanno richiesto la realizzazione di almeno due termovalorizzatori. “Non ho alcun pregiudizio riguardo i termovalorizzatori, e se il Ministero li richiede li valuteremo, ma non sono una priorità. La vera priorità al momento è lavorare agli impianti di dimensioni minori.”