I lavori per la realizzazione di tram, passante ferroviario e collettore fognario hanno sventrato mezza città e stanno riproponendo in modo drammatico il problema del traffico che era stato attenuato per via della crisi.
Molti assi portanti della circolazione, Via Emerico Amari, via Francesco Crispi, Foro Italico, via Messina Marine, Corso dei Mille, via Notarbartolo sono strozzati dalle transenne. Una piccola «via crucis» quotidiana che costringe gli automobilisti a ore di coda a qualsiasi ora del giorno e della notte, festività comprese.
L’assessore Giusto Catania prende in giro i palermitani, anche intellettuali di sinistra, per la loro propensione a non lasciare mai l’auto e a parcheggiare in doppia e tripla fila davanti
agli esercizi commerciali, ma non spiega come mai l’amministrazione abbia deciso di effettuare contemporaneamente tutti questi lavori.
Se è vero che parliamo di tram dagli anni Novanta della vecchia amministrazione Orlando, forse avremmo potuto aspettare qualche mese in più pur di avere una programmazione in grado di scaglionare le chiusure al traffico, in modo da garantire un minimo di agibilità.
Se dobbiamo guardare alle altre città europee non possiamo non constatare che i servizi pubblici di trasporto a Palermo non sono minimamente paragonabili in termini di efficienza, confort e tempi di percorrenza, e quindi nessuno è invogliato a cambiare abitudini ataviche.
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