Sei vittime in appena due giorni. È stato un fine settimana di sangue, quello appena terminato, sulle strade italiane. Da un bimbo di venti mesi ad un uomo di 64 anni, tutti falciati da un destino comune.
Il bimbo è morto ad Aosta dopo lo scontro violentissimo tra la macchina dove era a bordo con i genitori ed una moto guidata da un ragazzo di 23 anni, anche lui deceduto prima dell’arrivo dell’ambulanza.
Dall’estremo Nord all’estremo Sud a Palermo, un pirata della strada ha travolto e ucciso una ragazza di nemmeno 30 anni nella centralissima via Libertà. Mamma di due gemelle, la donna stava andando al lavoro in un call center quando è stata falciata da una Fiat Doblò che ha poi proseguito la sua corsa senza fermarsi. L’autista del furgoncino era senza patente, ritirata per eccesso di velocità, e aveva assunto stupefacenti, secondo i risultati dell’esame tossicologico: è finito in manette in attesa del processo per direttissima.. L’altro pirata della strada in Abruzzo è un uomo di 33 anni, già conosciuto alle forze dell’ordine, che ha travolto un motorino, fuggendo senza accennare ad una frenata. Alla guida ubriaco e drogato, ha ammazzato un 15enne in sella allo scooter insieme ad un ragazzo ferito in modo più lieve. Rintracciato dagli agenti della stradale di Avezzano, è ora ai domiciliari con le accuse di omicidio colposo e omissione di soccorso.
Sempre in Sicilia, stavolta a Mazara del Vallo, un 64enne, Antonino Serra, è stato travolto da una macchina mentre era in sella alla sua bicicletta. Secondo i primi riscontri dei carabinieri, la Fiat Punto che lo ha investito era guidata da un ragazzino di appena 15 anni, che si era preso l’auto dei genitori.
Ad aprire la lista della morte, era stato un ragazzo di 27 anni, morto in un incidente a Cene, in provincia di Bergamo, sabato pomeriggio. Il ragazzo, in sella a una moto Bmw, viaggiava lungo una strada in discesa quando è finito contro un trattore che veniva nella direzione opposta. Scaraventato a terra, il giovane è morto sul colpo
Nel 2013 in Italia sono stati 181.227 gli incidenti stradali classificati gravi: una vera ecatombe con 3.385 i morti, 257.421 i feriti. E’ come se ogni anno un intero paese venisse cancellato ed una città di dimensioni medie vedesse tutti i suoi abitanti all’ospedale.
Capitale anche per gli scontri tra auto è Roma con 12.974 sinistri. A Napoli, invece, il record degli incidenti mortali (1,69 morti ogni 100 incidenti), seguita da Catania (1,57), Trieste (1,43) e Torino (1,31). Ogni giorno nel Bel Paese 9 persone muoiono in incidenti stradali e 705 restano ferite, secondo i dati dell’ultimo rapporto Aci-Istat. La maggior parte degli incidenti avviene sulle strade urbane dove si sono verificati 136.438 incidenti, con 184.683 feriti e 1.421 morti. Più contenuti numeri sulle autostrade, dove gli incidenti sono stati 9.265, con 15.447 feriti e 321 decessi. Mentre è sulle strade extraurbane, dove si registra il maggior numero di morti: ci sono stati 35.524 sinistri, con 57.291 feriti e 1.643 morti.
“Servono pene certe e severe – commentano dall’Aci – L’ennesimo delitto da parte di un pirata della strada nel centro di Palermo, che ha coinvolto una giovane mamma – richiede che il Governo nazionale metta mano con urgenza e senza ulteriori esitazioni alla legge sull’omicidio stradale. È un atto di civiltà e giustizia verso le migliaia di vittime della strada – ribadisce il presidente dell’Automobile Club di Palermo, Angelo Pizzuto – e soprattutto un deterrente per quanti continuano a guidare un autoveicolo senza rispettare i minimi criteri di sicurezza stradale.
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