Pizzeria di Falcone e Borsellino cambierà nome, con le scuse

La vicenda aveva suscitato molto clamore pochi giorni fa quando una Corte tedesca aveva ritenuto di non imporre la modifica del nome di una pizzeria tedesca che porta indebitamente il nome dei due giudici trucidati dalla mafia. La motivazione? A 30 anni di distanza dalla morte di Falcone si ritiene che la lotta alla mafia sia un tema ormai trapassato per tutti i cittadini tedeschi.

La decisione aveva suscitato l’indiganzione di istituzioni e cittadini, non solo siciliani.

Il sindaco Leoluca Orlando in una nota aveva dichiarato: “La motivazione con cui il Tribunale di Francoforte ha giudicato che non è lesivo della memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino il loro accostamento a personaggi mafiosi e l’uso dell’immagine per una pizzeria, è estremamente preoccupante. Affermare che l’utilizzo dell’immagine delle vittime di mafia sia più o meno lecito in base alla loro notorietà è già grave perché lascia intendere che vi siano vittime di serie A e serie B.

Ancor più discutibile è l’argomentazione della poca notorietà dei due magistrati in Germania, in considerazione proprio del fatto che Falcone e Borsellino sono oggi e lo erano già in vita ben noti in tutta Europa e oltre. Pur nel rispetto delle prerogative della Magistratura tedesca, mi auguro che il nostro Governo esprima il proprio disappunto per quanto avvenuto, confidando in una revisione di questa decisione che rischia peraltro di rappresentare un pericoloso precedente in quel Paese”.

Anche il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, era intervenuto sottolineando che Falcone e Borsellino “sono due modelli non soltanto in Italia, ma nel mondo. Hanno combattuto la mafia sacrificando la propria vita”. 

Ora il dietrofront: i proprietari della pizzeria “Falcone e Borsellino” di Francoforte sul Meno annunciano che cambieranno il nome della loro attività e spiegano “di non aver mai voluto minimizzare il crimine organizzato” e “urtare la sensibilità” delle famiglie. “In nessun momento – scrivono in una lettera inviata all’ambasciata italiana a Berlino – è stata nostra intenzione banalizzare la mafia, offendere i due magistrati antimafia Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e le vittime innocenti della mafia”.

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