Le mani della mafia nella gestione di bar e pasticcerie nella capitale. E’ quanto emerso a seguito di un’inchiesta della DDa di Roma che ha eseguito un’ordinanza cautelare nei confronti di 11 persone. Le accuse sono di trasferimento fraudolento di valori, bancarotta fraudolenta, autoriciclaggio, reati commessi per agevolare l’associazione mafiosa “Cosa Nostra”.
Si tratta di esercizi nel cuore del centro storico di Roma (Testaccio e Trastevere) gestite da clan mafiosi palermitani.
Si tratta di attività messe in piedi per riciclare ingenti somme di denaro da parte dei gruppi mafiosi.
Nell’indagine è emerso anche il coinvolgimento dei fratelli Salvatore e Benedetto Rubino, legati a famiglie mafiose palermitane. Una delle pasticcerie aperte nel 2011, la “Sicilia e Duci srl”, è stata posta nel 2016 a sequestro di prevenzione a carico della società.
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