Istallazione a Licata per il controllo del canale siculo-maltese

Il Sistema, che prevede una nuova installazione a Licata, consente di potenziare e favorire la sicurezza nel trasporto marittimo e le operazioni di soccorso nel canale siculo-maltese.

Sarà ampliata ulteriormente la copertura della rete HF del progetto “Calypso South” – Programma Interreg V A Italia-Malta. Una nuova installazione sarà posizionata, infatti, all’interno del porto di Licata nell’Agrigentino consentendo così un ampliamento del sistema verso la parte occidentale del canale siculo-maltese ed a sud dell’arcipelago maltese, ma anche di implementare gli strumenti di monitoraggio e offrire così nuovi servizi a supporto delle autorità competenti nelle operazioni di sicurezza marittima. 

Il progetto – che trae vantaggio dagli sviluppi dei precedenti “Calypso” e “Calypso Follow On” – consente, infatti, grazie al sistema HF, di potenziare e favorire la sicurezza nel trasporto marittimo nel canale siculo-maltese mitigando gli effetti di eventuali sversamenti di idrocarburi a tutela delle coste siciliane e maltesi e favorire lo sviluppo socio-economico dei territori interessati. 

Grazie all’implementazione a Licata, prevista per i prossimi mesi, sarà possibile anche il potenziamento dell’attività di monitoraggio delle correnti marine superficiali e delle onde nel canale siculo-maltese con l’obiettivo di fornire agli enti preposti dati continui utili ad ottimizzare gli interventi in caso di sversamenti di idrocarburi accidentali e deliberati e tutelare le risorse marino-costiere e in caso di operazioni di Search and Rescue (SAR) per salvaguardare vite umane. 

Un progetto realizzato da un partenariato costituito da costituito da University of Malta (Capofila), Università di Palermo (Polo Universitario di Trapani), Transport Malta, Cutgana dell’Università di Catania, Arpa Sicilia e Cnr di Capo Granitola.

“Il progresso tecnologico ed i risultati della ricerca scientifica sono sempre più a servizio della risposta umanitaria nelle situazioni di emergenza, in maniera congiunta, al fine di ridurre i rischi connessi ai flussi migratori ed al trasporto marittimo – ha spiegato il prof. Aldo Drago dell’Università di Malta -, con questo progetto svilupperemo prodotti e dati sulla base delle reali esigenze degli stakeholder”. 

Un progetto che sta ulteriormente sviluppando i precedenti “Calypso” e “Calypso Follow On” (Programma Italia-Malta 2007-2013) che hanno permesso di attivare già dal 2013 una rete di Sistemi HF permanente ed operativa costituita da diverse antenne collocate sulla costa siciliana (la prima a Pozzallo, nel 2015 a Marina di Ragusa e, a breve, a Licata) e sulle coste a nord e a sud di Malta (Ta’ Barkat e Ta’ Sopu nel 2013 e di recente a Ta’ Cenc e a Ghar Lapsi).

“Grazie a Calypso South, che ha già previsto l’installazione di stazioni meteo per l’implementazione di applicazioni integrate di sicurezza portuale e l’ampliamento della rete HF con due nuove antenne per l’incremento della copertura in aree strategiche oltre al miglioramento della qualità dei dati – ha spiegato il prof. Giuseppe Ciraolo dell’Università di Palermo -, gli enti preposti come l’Armed Forces of Malta, Transport Malta, i due dipartimenti di Protezione Civile, la Guardia Costiera Italiana e la Marina Militare Italiana potranno ottimizzare le operazioni di sicurezza della navigazione e ridurre i tempi d’intervento limitando le aree di ricerca sia per salvaguardare il mare e le coste dallo sversamento di sostanze inquinanti come gli idrocarburi, sia in caso di soccorso internazionale in mare”.

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