Palermo, intervista al presidente Giammarva: “Fallimento? Sereni”
Il presidente del Palermo, Giovanni Giammarva, fa il punto della situazione. Intervistato da Bar Sport su RGS, parla del buon andamento del campionato, del fallimento e delle impressioni nel nuovo ruolo di numero uno del club.
Intervista a Giammarva: “So che un giorno questo mio compito finirà”
Il presidente fa un primo bilancio di questi tre mesi: “Penso che sto facendo quello che avrebbe fatto chiunque altro. Io sto lavorando il più possibile per dare qualcosa alla città. Chiunque vuole bene al Palermo l’avrebbe fatto. So anche che un giorno questo mio compito finirà, ma intanto viviamo la bellezza di quello che c’è adesso”.
Intervista a Giammarva: “Zamparini ha dato fiducia a tutti”
Sull’ottimo cammino della squadra in questo campionato di Serie B, Giammarva dice: “La vittoria contro il Brescia è significativa perché sta andando tutto benissimo, grazie anche al bravissimo Tedino (come un padre per questi ragazzi) e al bravissimo ds, ma non bisogna dimenticare quello che ha dato e continua a dare Zamparini, persona intelligentissima e generosa, che ha dato fiducia a tutti. Quando c’è stato il problema della verifica e dell’istanza di fallimento, ho capito che c’era qualcosa in più e ho cominciato a leggere le carte della società e ho notato che, a mio parere, non c’erano tutte queste cose terribili”.
Intervista a Giammarva: “Fallimento? Siamo sereni”
Sul fronte dei numeri e del fallimento ribadisce: “Fallimento? Siamo sereni. I lavori si dovrebbero chiudere a fine febbraio, poi chiaramente il Tribunale dovrà decidere sulla base della perizia e degli elementi depositati e relazionati. L’indebitamento è sceso sensibilmente grazie a molti interventi. Il bilancio al 30 giugno 2017 è stato chiuso con dei numeri interessanti perché abbiamo chiuso con 4 milioni di utile, senza indebitamento con le banche ma solo debiti normali. Vogliamo far capire che il Palermo è una società solida. Io ho esaminato i conti e vanno bene. Mi sono assunto la responsabilità, mettendoci la faccia, soprattutto all’inizio quando eravamo in una fase embrionale di tutto quello che stava accadendo”.